In totale sono oltre 4.500 gli agricoltori che così confluiscono in Cia Toscana Centro, che vede come presidente neoeletto Sandro Orlandini e come direttore Sandro Piccini.
Tra i punti del programma, il supporto agli olivicoltori nella sfida della qualità e innovazione e aiuti alla viticoltura per rivitalizzare i consorzi. Ma ovviamente ci sarà attenzione anche per florovivaismo, con un piano per salvare le sorti della piccola e media impresa vivaistica, e per l'agriturismo.
Sull'olivicoltura, come hanno spiegato il presidente e il direttore, la problematica principale è legata alle gelate tardive, colpi di calore primaverili ed estati troppo umide, che hanno portato a una riduzione della produzione, proprio quando c'è una domanda disponibile a riconoscere agli oli di qualità prezzi remunerativi, nonostante i costi di produzione spesso ancora troppi alti.
Non mancano i problemi anche riguardo alla viticoltura, con i consorzi che non possono essere visti solo come una gabella dai produttori, ma devono essere a fianco del mondo della produzione per stabilizzare i prezzi, rendere remunerativo il prodotto vino e consentire alle nostre imprese di essere in grado di sostenersi economicamente.
Secondo il presidente della Cia Toscana Luca Brunelli la creazione della Cia Toscana Centro è una razionalizzazione che consente economie di scala e di rafforzare l'offerta di servizi qualificati ai soci, con benefici anche sul livello politico-sindacale.
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Fonte: Cia Toscana