Per evitare i danni dovuti alle incursioni dei cinghiali non serve la doppietta, basta uno spray. Forse.

L'autunno è iniziato e ora si fanno i conti con l'anomalo andamento climatico della primavera e dell'estate. Cali della produzione e danni per 2 miliardi di euro. Ma la qualità è salva.

Buone notizie per chi vuole costruire una serra in Lombardia. Burocrazia azzerata o quasi.

Il Ceta, l'accordo commerciale fra Unione europea e Canada continua ad animare accese discussioni.

Ai danni della Xylella si aggiungono quelli della stupidità criminale. Più vicino il via libera ai reimpianti.

Intanto continua il tira e molla sul glifosate.

Quesi sono alcuni degli argomenti che i lettori hanno incontrato sulle pagine dei quotidiani in edicola in questi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
 

Meno quantità, più qualità

I viticoltori campani sono con il fiato sospeso. Lo scrive “Il Mattino” del 24 settembre per commentare l'andamento della vendemmia. Dipenderà infatti dal clima dalle prossime settimane il destino di alcuni importanti vitigni, come Fiano, Aglianico e Greco.
Tutta colpa dell'anomalo andamento climatico, con il gelo della tarda primavera e la siccità del periodo estivo. Preoccupazioni in parte attenuate dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 27 settembre, secondo la quale la vendemmia sarà scarsa, ma di grande qualità.

Una situazione analoga si riscontra negli uliveti. A causa dell'andamento climatico sfavorevole, ci sarà una minore produzione di 250mila tonnellate di olio, che però “QN” del 25 settembre assicura sarà di ottima qualità.

Problemi anche per le castagne, come si apprende da “Il Sole 24 Ore” del 26 settembre. Il calo della produzione si accompagna in questo caso ad un aumento dei prezzi.

I timori per le conseguenze dell'andamento climatico sulla produzione di riso sono stati fugati. “La Stampa” del 24 settembre conferma infatti che il raccolto è nella media e per di più di ottima qualità.

Nonostante queste notizie confortanti, i danni causati dal clima sono comunque pesanti. Alcune valutazioni riportate da “QN” del 24 settembre dicono che l'agricoltura ha subìto perdite per due miliardi di euro, cosa che impone la necessità di predisporre per il futuro interventi in grado di fronteggiare il ripetersi di eventi analoghi.
 

Libera serra in Lombardia

Mentre si invocano politiche che privilegino l'ottimizzazione delle risorse idriche e i sostegni all'agricoltura in condizioni di clima avverso, in Lombardia si saluta con soddisfazione l'entrata in vigore della norma che consente di snellire le procedure per la costruzione di serre.
Se ne parla il 26 settembre sul “Corriere di Brescia” e su “Il Giorno”, evidenziando lo snellimento delle pratiche burocratiche ora necessarie.

Segue la strada dello snellimento burocratico anche il nuovo modello di dichiarazione di vendemmia e produzione vinicola, del quale si parla su “Italia Oggi” del 23 settembre.

Novità in vista anche per i contratti di filiera, argomento affrontato da “Il Sole 24 Ore” del 23 settembre, che segnala la riapertura dei bandi e le nuove regole per accedervi.
 

Ceta sì, Ceta no

Continuano le discussioni, anche accese, sugli accordi commerciali fra Unione europea e Canada, che vanno sotto l'acronimo di Ceta. Da “Il Manifesto” del 22 settembre si apprende che 5mila comuni europei hanno firmato contro questo accordo, che vede una sorta di inedita rivolta delle città.

Stando a quanto scrive il “Corriere Fiorentino” del 25 settembre l'accordo Ceta incontra molte perplessità anche fra gli agricoltori della Toscana.
Situazione analoga la si incontra in Emilia Romagna, con il “Corriere di Bologna” del 22 settembre che raccoglie lo sfogo dei produttori che puntano il dito sull'insufficiente protezione dei nostri prodotti Dop.

Degli accordi commerciali con il Canada si parla poi su “Il Sole 24 Ore” del 26 settembre per suggerire una maggiore attenzione ai temi dell'agroalimentare.

Il Ceta non comporta alcun rischio di importazioni selvagge, questa è l'opinione espressa da Stefano Boccaletti dell'Università Cattolica di Piacenza, ripresa sulle pagine del quotidiano piacentino “Libertà” del 28 settembre.
 

Xylella e stupidità criminale

Non hanno tregua le preoccupazioni per gli attacchi di Xylella sugli uliveti pugliesi.

Ai danni dovuti a questa patologia si aggiungono ora quelli della stupidità criminale. Non hanno altra spiegazione gli atti di vandalismo compiuti nei campi sperimentali dove il Cnr stava portando avanti le ricerche per l'ottenimento di innesti resistenti a questo patogeno.

Cosa è avvenuto lo racconta il 22 settembre la “Gazzetta del Mezzogiorno” per denunciare che la conseguenza di questi gesti mette a rischio i risultati delle ricerche in corso.
 

E adesso "class action"

Di Xylella si discute poi per gli esiti delle trattative in corso con Bruxelles per ottenere il via libera ai reimpianti.

L'intesa su questo argomento c'è, scrive il 23 settembre il “Quotidiano di Puglia”, anche se al momento il voto definitivo è stato rinviato, dando il via a numerose proteste. Ancora su il “Quotidiano di Puglia”, del 24 settembre in questo caso, si può leggere l'intervista a Paolo de Castro, che pone l'accento sulle opportunità di rilancio dell'olivicoltura pugliese.

La Xylella torna sulle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” del 28 settembre per dare spazio alla proposta di una "class action" degli agricoltori per chiedere a Ue, regione e Governo risarcimenti per i danni subiti.


Glifosate, tira e molla

Altro argomento del quale si sta lungamente discutendo a Bruxelles è quello dell'impiego del glifosate, uno dei più importanti principi attivi nel campo degli erbicidi.

Mentre da “Repubblica” del 26 settembre si apprende che la Francia ha deciso di mettere uno stop al glifosate sino al 2022, Italia e Germania prendono tempo, come scrive il giorno seguente “Italia Oggi”. Se ne parlerà ancora a lungo, c'è da scommetterci.
 

Niente doppiette, basta uno spray

Del tutto differente un altro tema assai controverso, quello dei danni che gli animali selvatici possono procurare ai campi o agli allevamenti. Trovare punti di intesa fra chi intende proteggere questi selvatici e chi da questi stessi selvatici subisce danni è cosa assai ardua.

Una possibile soluzione arriva dagli esiti di alcune esperienze di ricercatori sardi. La “Nuova Sardegna” del 27 settembre afferma che sarebbero stati messi a punto spray profumati, in grado di tenere lontani i cinghiali dai campi. Metterebbe tutti d'accordo, purché funzioni.

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