Giulio Bava è stato rieletto alla presidenza del Consorzio Alta Langa.
Secondo mandato per l’enologo astigiano, classe 1962, già presidente dell’Assoenologi Piemonte e Val d’Aosta e titolare con la famiglia della centenaria casa vinicola Cocchi, tra i fondatori del Consorzio Alta Langa.
Al suo fianco, nella veste di vice presidente, è stato confermato Carlo Bussi, viticoltore di San Marzano Oliveto.

Rinnovato anche il consiglio d’amministrazione che guiderà l’ente fino al 2019.
I consiglieri eletti per quanto riguarda le aziende spumantiere sono: Paola Visconti (F.lli Gancia), Alberto Lazzarino (Banfi), Bernardino Sani (Enrico Serafino), Piero Bagnasco (Fontanafredda) e Mariacristina Castelletta (Tosti).
Per la parte agricola: Luciano Chiarle, Luciano Ferrero, Gianpaolo Menotti, Giacinto Balbo, Loredana Penna.

Il collegio sindacale è composto dal presidente Barbara Carrero e da Terenzio Ravotto e Franco Brezza (Martini & Rossi) in qualità di sindaci effettivi.

“L’obiettivo del Consorzio - spiega Giulio Bava - è quello di completare il raddoppio della superficie vitata nel prossimo biennio per passare dagli attuali 110 ettari a 200. Di conseguenza si punta a raggiungere la produzione di un milione di bottiglie a fronte delle attuali 650mila. Stiamo lavorando molto anche sul fronte della promozione della denominazione: in questi anni infatti la nostra presenza a eventi sul territorio nazionale è stata assidua e molto qualificata”.

“Come già nel 2015, nel prossimo mese di luglio saremo parte attiva del Progetto vino di Collisioni a Barolo, con incontri dedicati insieme a giornalisti e sommelier. Il 2016 - continua Bava - ci sta portando grandi e belle novità: dall’ingreso nella compagine sociale di altre case spumantiere come Brandini di La Morra, Contratto e Coppo di Canelli e Rizzi di Treiso alla proficua collaborazione con Bim (Banca intermobiliare) e Vetreria Etrusca. Di primo piano anche la presenza al prossimo Salone del gusto di Torino di Alta Langa in qualità di bollicina ufficiale dell’evento”.

Il progetto Alta Langa, tra case storiche e viticoltori
L’idea del progetto Alta Langa prende avvio negli anni Ottanta grazie all’unione tra le case storiche spumantiere piemontesi e i viticoltori in collaborazione con l’Istituto sperimentale per l’enologia.
Il cinque marzo 1990 si ufficializza la produzione dello Spumante metodo classico Alta Langa.
Nel 2002 ottiene il riconoscimento della Doc e a partire dal millesimo 2008 le bottiglie Alta Langa hanno la Docg.

Del Consorzio fanno oggi parte oltre 70 vignaioli e 19 cantine: Avezza Paolo (Canelli - Asti), Banfi Piemonte (Strevi - Alessandria), Bera Valter (Neviglie - Cuneo), Paolo Berruti (Santo Stefano Belbo - Cuneo), Bretta Rossa (Tagliolo Monferrato - Alessandria), Giulio Cocchi (Asti), Enrico Serafino (Canale - Cuneo), Fontanafradda (Serralunga - Cuneo), F.lli Gancia (Canelli - Asti), Germano Ettore (Serralunga - Cuneo), Martini & Rossi (Pessione - Torino), Monteoliveto di Casà (Monticello d’Alba - Cuneo), Az. agr. Pianbello (Loazzolo - Asti ), Tosti (Canelli - Asti), Colombo Cascina Pastori (Bubbio - Asti).

Gli ingressi più recenti sono Brandini (La Morra - Cuneo), Contratto (Canelli - Asti), Coppo (Canelli - Asti) e Rizzi (Treiso - Cuneo).

Alta Langa, alte bollicine piemontesi
Prodotto ottenuto da uve Pinot Nero e Chardonnay, Alta Langa può essere solo millesimato e coltivato in vigneti sopra i 250 metri s.l.m. in una zona limitata delle Province di Asti, Alessandria e Cuneo.

L’Alta Langa possiede notevole ampiezza dei profumi e complessità, caratteristiche che si sviluppano grazie all’affinamento sui lieviti che avviene per non meno di trenta mesi in bottiglia.
E’ prodotto come brut (bianco e rosé) e può diventare Riserva con più lunga permanenza sui lieviti nei migliori millesimi.