L'autunno è il periodo migliore per i frutticoltori che vogliono mettere a dimora in pieno campo varietà di drupacee e creare così nuovi impianti produttivi. Per assicurare negli anni un impianto longevo e sano è importante scegliere un portainnesto adatto alle condizioni pedoclimatiche dell'areale di coltivazione.
In questo contesto Vivai Spinelli (Ba) si dedica da anni alla produzione di portainnesti certificati e virus esenti di pesco, susino, albicocco, ciliegio e mandorlo.
In particolare, per ottenere piante vigorose e con un buon equilibrio vegeto-produttivo l'Azienda vivaistica consiglia di utilizzare i più idonei portinnesti clonali o da seme a seconda delle condizioni pedoclimatiche.
Vito Spinelli, che si occupa di ricerca e innovazione varietale nell'Azienda Vivai Spinelli, dice: "I portainnesti clonali sono portainnesti micropropagati derivanti da ibridizzazioni di più specie botaniche. Hanno lo scopo di massimizzare tutti i caratteri volti ad una più precoce entrata in produzione e ad una maggiore quantità di produzione varietale".
Per Vito Spinelli attualmente i più promettenti di questa tipologia clonale sono Garnem®, Rootpac R, Mirared® e Adarà.
Garnem® contro i nematodi
Garnem® è un portainnesto caratterizzato da una colorazione rossa delle foglie e come vigoria dell'albero è paragonabile al più classico Gf 677 perché derivano dallo stesso incrocio. È compatibile con mandorlo, pesco e susino.
Rispetto però al GF 677 risponde bene ai terreni calcarei e alla clorosi ferrica, con una vigoria talvolta superiore. Inoltre, è indicato per tutti quei suoli con presenza di nematodi, in particolare agli attacchi del genere Meloidogyne.
Un'altra peculiarità interessante è il basso fabbisogno in freddo che permette la coltivazione delle varietà innestate in zone costiere, o comunque in tutte quelle aree caratterizzate da stagioni miti e con periodi caldi prolungati per 7-8 mesi.
"Nelle zone costiere evidentemente Garnem® ha una tolleranza maggiore allo stress termico, questo significa che a parità di condizioni irrigue il portainnesto in queste condizioni più limitanti sarà maggiormente tollerante" dice Spinelli.
Utilizzare questo ipobionte quindi permetterebbe di avere una buona resa e una buona qualità dei frutti anche in regioni del Sud Italia che presentano condizioni climatiche limitanti in termini di disponibilità di acqua.
Rootpac R, il più vigoroso della serie
Rootpac R è il portainnesto più vigoroso della gamma 'Rootpac', difatti per questa caratteristica non viene consigliato per costituire nuovi impianti in super intensivo come invece viene fatto per Rootpac 40 e Rootpac 20.
"Il Rootpac R è sempre un ibrido derivante da Prunus cerasifera per Prunus amigdalus ed è uno fra i portainnesti più innovativi. Difatti è presente nel panorama vivaistico da circa una decina di anni abbondanti".
Si distingue per la sua adattabilità ai terreni pesanti e asfittici, quindi con problemi di ristagno idrico.
Per le fitopatologie tollera la presenza di alcune specie di nematodi come Garnem®, e anche di alcuni funghi patogeni: "Questo portainnesto ha la grande caratteristica di avere una bella resistenza all'Armillaria, un fungo molto presente nei terreni stanchi del Sud Italia. Ma anche in minima parte alla Rosellinia". Per questi suoi caratteri difatti viene molto consigliato per i reimpianti su terreni stanchi e impoveriti.
"Un'altra peculiarità che abbiamo con i Rootpac è che se li andiamo ad abbinare con un altro portainnesto, quindi con un intermezzo come Adarà, possiamo utilizzarli per i ciliegieti" continua Spinelli.
Questo portainnesto è compatibile con albicocco, mandorlo e susino.
Un portainnesto universale: Mirared®
Fra le novità promettenti per gli apparati radicali Mirared® è sicuramente una di queste, come spiega Spinelli: "È un portainnesto abbastanza giovane, perché come Azienda lo stiamo promuovendo e propagando da circa 4-5 anni".
Ha una vigoria intermedia fra un Garnem® e un GF 677 e la particolarità principale è che può essere usato indifferentemente per pesco, albicocco e susino, in poche parole potrebbe essere definito come un ipobionte universale.
Anche questa selezione è resistente a diverse specie di nematodi e ad Armillaria mellea.
Adarà, la soluzione per i terreni stanchi
Questo è un portinnesto di ultima generazione ed è ottimo per il ciliegio.
Adarà possiede una buona radicazione e un forte ancoraggio. È apprezzato per la sua grande adattabilità in terreni calcarei e asfittici, inoltre sembrerebbe adattabile anche in terreni pesanti.
Ha una buona resistenza ad Armillaria come Mirared®.
"Questi portainnesti non sono delle novità soltanto dal punto di vista economico ma rappresentano delle opportunità migliori. Questo perché i portinnesti più conosciuti magari hanno una tolleranza inferiore rispetto a quelli clonali, che invece sono maggiormente consigliati per affrontare le principali problematiche che vediamo nei suoli" conclude Spinelli.
Campo di propagazione dei portainnesti
(Fonte: Vivai Spinelli)
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Vivai Spinelli