Il nuovo anno si apre per l'agricoltura sotto buoni auspici con una “ripartenza”, come la definisce “Il Sole 24 Ore” del 2 gennaio. Già alla vigilia di Natale il “Giornale di Sicilia” tracciava un bilancio positivo per molti prodotti, come olio, agrumi e frutta secca. Anno di successo il 2015 anche per Pecorino e Fiore sardo, che hanno registrato, stando alle anticipazioni di “Unione Sarda”, un aumento del 31% nelle esportazioni. È in particolare negli Usa che l' agroalimentare italiano ha registrato un forte aumento dell'export, con incrementi anche del 40% come si può leggere il 24 dicembre su “Il Sole 24 Ore”. “L'Unità” del 4 gennaio traccia un bilancio dell'anno trascorso indicando nell'innovazione, nei giovani e nella semplificazione gli elementi di maggior spicco. Tempo di brindisi e di successi per il Prosecco che prosegue la sua scalata nelle preferenze dei consumatori, con una crescita, si legge su “Italia Oggi” del 30 dicembre, del valore delle produzioni che si riflette anche sui livelli occupazionali. Ma bisogna fare attenzione, denuncia “Libero” del 6 gennaio, che l'aumento della produzione non si traduca in un abbassamento della qualità. Fine d'anno con il botto anche per gli agriturismi, scrive il “Secolo XIX” del 28 dicembre, che hanno registrato il tutto esaurito per le festività. Anche la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 2 gennaio registra il successo degli agriturismi, in particolare in Puglia.

Uno sguardo ai mercati
Il 2015 si è chiuso per il frumento con prezzi in calo, ma con opportunità di guadagno per chi opera su questi mercati, come spiega “MF” in edicola il 24 dicembre. Nello stesso giorno “Il Sole 24 Ore” prende in esame l'andamento del Ttip, accordo destinato a regolare gli scambi commerciali fra Usa e Ue, ancora in fase di stallo per le difficoltà a trovare un punto di incontro sui prodotti a marchio Igp e Dop. In stallo anche gli analoghi accordi fra Ue e Giappone, argomento che ritroviamo il 29 dicembre sempre sulle pagine de “Il Sole 24 Ore”. A proposito di scambi commerciali il quotidiano francese “Les Echos” del 30 dicembre prende in esame le ripercussioni negative che l'embargo russo ha determinato sulle esportazioni agroalimentari italiane. Con l'inizio del nuovo anno arrivano anche le prime previsioni sugli andamenti di alcuni settori e mentre “Popotus” (il magazine di Avvenire) del 7 gennaio prevede un aumento dei consumi di legumi, le analisi dell'Unione vini pubblicate da “Libero” del 6 gennaio lasciano poche speranze per una ripresa degli acquisiti di vino.

Stalle in affanno
Consumi in picchiata sono previsti per la carne, una conseguenza che a parere della “Gazzetta di Modena” del 6 gennaio si lega all'aumento di quanti si dedicano ad una dieta vegetariana. Non va meglio sul fronte del latte. Un'analisi pubblicata il 29 dicembre da “Ciociaria Oggi” dice che nel volgere di 11 anni si è avuta una contrazione del 61% delle stalle in attività. Così accade in tutta Italia, come dimostra la testimonianza riportata dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 4 gennaio che ha raccolto lo sfogo di un giovane allevatore costretto a chiudere l'allevamento da latte. A complicare il quadro le ulteriori complicazioni nella applicazione delle quote latte, ancora oggi motivo di polemiche. Se ne discute il 3 gennaio su “Libero” che denuncia l'aumento delle multe, triplicate dal Governo italiano rispetto alle richieste di Bruxelles.

Un miliardo per l'agricoltura
A proposito delle iniziative del Governo, il 2015 si è chiuso con l'approvazione della legge di Stabilità, che all'agricoltura dedica più risorse che in passato. In gioco c'è quasi un miliardo di euro, come scrive il 27 dicembre “La Stampa” ed è confermata dalle pagine di “Italia Oggi” del 29 dicembre l'abolizione dell'Imu. Nello stesso giorno “Il Sole 24 Ore” riporta la notizia che la lotta al caporalato prevede ora maggiori controlli e pene più severe. Con il primo gennaio sono entrate in vigore le nuove disposizioni in materia di impianti e reimpianti dei vigneti. I dettagli si trovano su “Italia Oggi” del 5 gennaio e ancora su “Italia Oggi” si apprende che il termine per il rimborso dei premi per le polizze collettive è rinviato al 31 marzo. E all'orizzonte c'è la revisione di medio termine della Pac, con la possibilità, non remota a parere de “Il Sole 24 Ore” del 2 gennaio, che possa essere un'occasione per tagliare alcuni sostegni all'agricoltura.

Xylella, tira e molla
Il vecchio anno è passato, ma ha lasciato la scomoda eredità dell'insoluto problema della Xylella, con gli olivicoltori sballottati fra gli obblighi all'abbattimento che provengono da Bruxelles e le decisioni contrarie della magistratura. Una situazione complessa che ha portato alle dimissioni del Commissario Giuseppe Silletti, anticipata dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 24 dicembre. Nello stesso giorno “Repubblica” commenta la contrapposizione fra giudici e scienziati nella battaglia sulle origini della Xylella. Il 29 dicembre ecco la decisione, riportata da “Il Fatto quotidiano”, di apporre i “sigilli” agli olivi da abbattere. Delle contrapposizioni nella lotta alla Xylella si parla anche all'estero, scrive “Il Foglio”, e l'immagine dell'Italia non ne trae giovamento. Si arriva intanto al 6 gennaio con “Italia Oggi” che conferma la contrarietà del mondo scientifico per lo stop all'abbattimento delle piante colpite. L'effetto Xylella finisce per coinvolgere altre colture. E' il caso delle erbe aromatiche, come rosmarino e lavanda, che ora si dovranno munire di un “passaporto”, ovvero di una certificazione sanitaria, per essere commercializzate. Lo si apprende il 6 gennaio da “La Stampa”. E si continua su “La Stampa” il 7 gennaio con un servizio sui principali parassiti delle piante, dal cinipide del castagno al punteruolo rosso delle palme.

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