Di conseguenza, gli apicoltori dovranno etichettare il miele come ''contenente Ogm'' solo se le tracce di organismi geneticamente modificati superano la soglia dello 0,9% del prodotto.
"Il rischio è che venga venduto sul mercato miele con polline Ogm senza nessuna indicazione perché secondo la relazione il polline, essendo una componente naturale specifica del miele non va considerato un ingrediente e di conseguenza - sottolinea la Coldiretti - non sarà mai necessario indicare in etichetta la presenza di polline Ogm che rappresenta un valore inferiore alla soglia dello 0,9 per cento prevista dalla legislazione europea. Una interpretazione che - continua la Coldiretti - non rispecchia la posizione proposta dalla Commissione Ambiente del Parlamento, in linea con la sentenza della Corte di giustizia, del 6 settembre 2011, secondo la quale il polline è un ingrediente del miele e quindi la presenza di ogm va indicata in etichetta".
"Si tratta di un orientamento preoccupante perché - sottolinea la Coldiretti - la coltivazione di un campo Ogm è in grado di determinare la contaminazione del miele attraverso il trasporto del polline da parte delle api".
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Fonte: Agronotizie