Rapporto sugli aiuti diretti nel 2011: all’80% va il 20%
Dal Rapporto arriva un interessante spunto di riflessione: 4/5 dei fondi della Pac finiscono nelle tasche di 1/5 dei produttori. Questo, in media, ma in alcuni Paesi la fotografia mostra squilibri anche maggiori, come in Romania e Bulgaria, dove si concentra poco più della metà delle attività di piccole dimensioni di tutti i Ventisette, e dove quei 4/5 del finanziamento vengono spartiti tra pochissimi, il 15% dei produttori.
È il dato che mediamente si registra ogni anno e su cui si basa la battaglia di Bruxelles per una Pac più equa, ovvero, più precisamente, dove i finanziamenti siano distribuiti in maniera più equa.
Tra gli strumenti, l’iniziativa di fissare un tetto di 300mila euro come contributo massimo per singolo produttore: una misura appoggiata da Commissione e Parlamento europeo e osteggiata invece a livello di Consiglio, dove siedono i rappresentanti dei governi nazionali.
In questo contesto rientra anche il tentativo di una migliore definizione di “agricoltore attivo”, di modo da concentrare i soldi comunitari su chi produce veramente.
Italia al quarto posto nel 2011 per i pagamenti diretti
Del totale dei pagamenti diretti nel 2011, 40 miliardi e 200 milioni, la parte più consistente è andata alla Francia, Paese che con circa 8 miliardi detiene il record per livello di finanziamenti percepiti. Poi si registra la Germania, che con 5,3 miliardi scalza di pochissimo la Spagna (5,2 miliardi) dalla seconda posizione. L’Italia continua a posizionarsi quarta, con 4 miliardi di euro, mentre è prima per numero di produttori.
Per quanto riguarda la distribuzione interna, più di 1 milione di agricoltori riceve meno di 500 euro; il contributo sale fino a 1250 euro per 290mila produttori e per circa altrettanti (240mila) i pagamenti vanno da 2mila a 10mila euro. Appena 3mila aziende ricevono sostegni compresi tra i 100mila e i 500mila euro.
Taglio agli aiuti diretti del 2013
Per il futuro, comunque, la musica cambia. A seguito dei tagli operati al budget 2014-2020 dai leader dei 27 Paesi membri nel Vertice dello scorso febbraio, per la prima volta l’Esecutivo comunitario ha proposto a Parlamento e Consiglio di tagliare di quasi il 5% gli aiuti diretti per l’anno in corso, che ricadono come costi sul bilancio agricolo del 2014. Vengono esentati dalla sforbiciata solo i primi 5mila euro dei sussidi, come forma di tutela nei confronti dei piccoli agricoltori.