Da ogni parte d'Italia giungono segnalazioni di danni all'agricoltura e disagi, anche gravi, causati dall'ondata di freddo polare degli ultimi giorni. Le organizzazioni agricole, con le proprie strutture territoriali, stanno monitorando costantemente la situazione lungo tutta la Penisola.

 

Piemonte
E' freddo da record

Record di freddo in Piemonte: i circa 24 gradi sotto lo zero toccati il 6 febbraio nel Cuneese sono la temperatura più bassa raggiunta in Italia. Il freddo non si limita all'arco alpino, ma si estende anche alle zone di pianura, preoccupando seriamente gli agricoltori. Secondo le stime che giungono da Confagricoltura Torino sono irrimediabilmente perse le coltivazioni orticole in pieno campo di cavoli, verze, broccoli. E ora sono a rischio i frutteti, in particolare di kiwi e albicocchi.

Il kiwi è il più a rischio perché non resiste a lungo a queste temperature: essendo una tra le colture più estese in Piemonte, con oltre 5.050 ettari di superficie investita, si temono danni ingenti. "Se il gelo continuerà ancora - spiega Confagricoltura - potrebbe essere compromesso oltre il 20% degli impianti nelle aree maggiormente esposte, con un danno stimato prudenzialmente in oltre 30 milioni di euro".

Anche l'albicocco potrebbe subire gravi perdite, visto che in alcune zone del Cuneese aveva già iniziato la ripresa vegetativa, "ingannato" dalle miti temperature di gennaio.

La Regione ha resto nota l'intenzione di avviare l'iter per la richiesta dello stato di calamità naturale al governo.

Fonte: Confagricoltura

 

Sardegna
Maltempo: allevamenti in difficoltà 

Il blocco dei tir prima e le abbondanti nevicate poi hanno causato la paralisi dei trasporti nell'isola per due settimane: molte aziende della Sardegna Centrale sono rimaste senza foraggio e utilizzano i mangimi per mandare avanti gli allevamenti. E il fatto che i mangimi costano oltre 30 euro al quintale sta determinando il tracollo economico delle imprese agricole.

Coldiretti Nuoro Ogliastra ha dunque lanciato un appello alla solidarietà di tutte le imprese agricole della Sardegna per mettere a disposizione il foraggio per le aziende in difficoltà.

Per far fronte all'emergenza la Coldiretti Nuoro Ogliastra ha scritto al Prefetto di Nuoro ed ha richiesto l'intervento dell'Assessore Regionale all'Agricoltura Oscar Cherchi per venire incontro in tempi rapidi alle aziende ovicaprine.

Fonte: Coldiretti Sardegna

 

Liguria
Colpita anche la floricoltura

A rischio, oltre le coltivazioni orticole, anche quelle floricole come ginestre, anemoni e ranuncoli; si contano danni per 5 milioni di euro. Per le serre i costi per il riscaldamento sono schizzati alle stelle e gli agricoltori sono costretti a riscaldare massicciamente, tenendo gli impianti costantemente accesi, per evitare che gelino le tubature. Molti agriturismi sono isolati, migliaia di alberi si sono abbattuti sotto il peso delle abbondanti nevicati.

Fonte: Confagricoltura

 

Emilia-Romagna
Rabboni: 'Attivare il Fondo di solidarietà nazionale'

L'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni ha espresso forte preoccupazione per i danni causati dal maltempo alle produzioni zootecniche ed agricole e, più in generale, sull'andamento dell'annata agraria, che il prossimo 16 febbraio incontrerà il ministro delle Politiche agricole Mario Catania. "Al ministro illustrerò i primi dati conoscitivi e chiederò che la dotazione finanziaria del Fondo di solidarietà nazionale sia adeguatamente integrata per dare risposta ai bisogni delle imprese agricole danneggiate" ha anticipato Rabboni. "Appena concluse le stime dei danni da parte delle Province e degli Enti territoriali delimiteremo l'area ai fini del riconoscimento ministeriale dell'eccezionalità dell'evento e della conseguente attivazione delle provvidenze previste sul Fondo di solidarietà nazionale - ha dichiarato Rabboni -. Stiamo inoltre verificando l'effettiva situazione della campagna assicurativa perche' se risultasse non avviata anche gli eventuali danni alle colture dovranno essere compensati dal fondo di solidarietà nazionale".

Confagricoltura segnala crolli nelle stalle e costi energetici raddoppiati, con una stima dei danni di 150 milioni di euro.

Il sistema agricolo-zootecnico dell'Alta Romagna è in ginocchio, con gravissimi danni alle strutture e al patrimonio animale: le abbondanti nevicate hanno provocato infatti il crollo di alcune stalle per l'allevamento bovino e di capannoni per l'avicoltura, con la morte di migliaia di capi.

Di fronte a questo scenario di assoluta gravità, Fedagri-Confcooperative Emilia-Romagna ha formalizzato la richiesta alle autorità regionali per la dichiarazione dello Stato di calamità naturale per le aree colpite. Si tratta dei territori montani delle province di Forlì-Cesena (vallate del Savio e del Bidente) e di Rimini (alta Valmarecchia), dove la coltre nevosa ha superato i tre metri di altezza.

Oltre ai danni economici, questa situazione sta creando gravi disagi anche al territorio: da qui la necessità di rafforzare l'intervento della Protezione Civile a sostegno delle popolazioni e delle attività imprenditoriali agricole, tuttora isolate e bisognose di soccorsi.

Fonte: ConfagricolturaRegione Emilia-Romagna e Fedagri-Confcooperative

 

Marche
Il vento ha causato numerosi blackout

Si riscontrano grossi problemi, oltre che per la neve, per il forte vento che sta creando disagi consistenti, in particolare per la fornitura di energia elettrica.

Fonte: Confagricoltura

 

Campania
Gravi disagi nelle aree interne

In Campania il maltempo ed il gelo stanno provocando ingenti danni in particolare nelle aree interne, mettendo a rischio non solo le coltivazioni e le produzione di pregio, ma pure l'occupazione del settore. Il maltempo sta provocando serie difficoltà alle strutture aziendali e nell'approvvigionamento di mangimi e foraggi per gli allevamenti zootecnici.

Confagricoltura Salerno ha attivato un numero telefonico di 'emergenza agricola' (342 6469165) e l'email segnalazioni@confagricolturasalerno.it.

Fonte: Confagricoltura 

 

Umbria
Pericolo gelate

Grave la situazione anche in Umbria, con temperature a –10° sotto zero; il pericolo più grande sono le gelate. 

Fonte: Confagricoltura

 

Toscana
Zootecnia in ginocchio, perduti interi raccolti di ortaggi. Ed è paura gelo per gli olivi

Si teme per la probabile perdita di interi raccolti a pieno campo di ortaggi di stagione; a rischio sono le colture di cavoli, verze, broccoli, cicorie e radicchi. Le colture ortofloricole in serra riscaldata richiedono invece per il mantenimento di temperature idonee, con un ingente innalzamento dei costi di esercizio. Mentre le colture cerealicole autunno invernali per il momento sotto la neve non sono a rischio si teme per le colture arboree quali frutteti, la vite e soprattutto l'olivo. Al momento gli impianti olivicoli non hanno riportati danni consistenti, ma le previsioni meteo per i prossimi giorni fanno pensare al peggio. 

Per la zootecnia si segnalano i problemi comuni a ogni Regione: calo della produzione, danni alle strutture, aumento dei costi per il riscaldamento, difficoltà negli approvvigionamenti e blackout. Ma con una nota positiva: c'è anche chi 'gode' delle temperature siberiane, infatti. E' la limousine. Nel Mugello, dove questa particolare razza originaria del massiccio centrale francese ha trovato condizioni ottimali, si vendono decine e decine di capi a spasso nei pascoli innevati incuranti del freddo. "E' una razza – conclude Roberto Nocentini, presidente dell'Associazione toscana allevatori - che garantisce carni ottime e di qualità capace di vivere al pascolo in qualsiasi clima e temperatura, anche quando fa molto freddo. I vitellini, già ad ottobre, nascono con il pelo lungo per difendersi dal freddo".

Come in altre zone d'Italia gli agricoltori si sono attivati contro neve e ghiaccio con i propri mezzi. I mezzi, trasformati in spazzaneve o spargisale, sono in azione da martedì notte con le prime nevicate nell'Alto Mugello e dell'Alta Garfagnana dove le temperature hanno raggiunto anche i -17° al Passo di San Pellegrino.

"Abbiamo i mezzi attrezzati ed adeguatamente omologati - spiega Roberto Nocentini, che è anche presidente di Coldiretti Firenze - per garantire tempestività ed efficacia degli interventi in qualsiasi condizione". Ed in alcuni casi, come nell'Alto Mugello, per spiegare l'utilità di un servizio fondamentale e ben radicato anche nella popolazione, gli abitanti chiamano direttamente al cellulare gli agricoltori-spazzaneve.

"Le amministrazioni che attivano le convenzioni – spiega ancora Coldiretti – hanno un parco mezzi pronto intervento che non devono mantenere nei garage e magari utilizzare per soli qualche mese all'anno. Un bel risparmio".

Fonte: Redazione Virtuale e Agenzia Impress

 

Puglia
Danni al 40% delle colture orticole

Il comparto orticolo pugliese messo in ginocchio dal maltempo, che da diversi giorni sta sferzando ogni angolo della Puglia. Solo nella Capitanata si stimano danni pari al 40% sulle colture orticole. E poi rimangono bloccati sulle strade e nelle aziende migliaia di tonnellate di prodotti ortofrutticoli e migliaia di litri di latte. Danni consistenti si registrano anche nelle aziende zootecniche pugliesi, dove in molti casi è difficoltoso arrivare a causa della presenza di neve e ghiaccio.

La conta dei danni ammonta a svariate decine di milioni di euro.

Fonte: Cia Puglia

 

Abruzzo e Molise
Crolla un ovile in Abruzzo, strage di pecore. Bufere di neve in Molise

Lo scenario è simile a quello di tutta Italia: aziende isolate, allevamenti privi di forniture di foraggio e mangimi, danni a oliveti e vigneti, raccolti compromessi. La Confagricoltura regionale ha chiesto il riconoscimento dello stato da calamità, il secondo in meno di un anno. L'Organizzazione ha sollecitato agli istituti di credito di prevedere appositi plafond per l'erogazione di finanziamenti agevolati a favore delle aziende agricole per far fronte ai danni causati dal maltempo. Quantificare i danni è impossibile, sia perché l'emergenza non è affatto cessata, sia perché molte aziende sono tuttora isolate o difficilmente contattabili.

L'eccezionale nevicata ha anche causato il crollo di un ovile a Pescasseroli, nel Parco nazionale d'Abruzzo. Nonostante gran parte del gregge, 500 animali, si sia salvato, i danni ammontano ad almeno 100mila euro per l'azienda che si tramanda da generazioni e che da molto tempo, addirittura trent'anni, era in attesa di un ok di comune e Parco nazionale d'Abruzzo per la realizzazione di una struttura adeguata alle esigenze. 

"L'Abruzzo, soprattutto quello delle aree interne, ha due punti di forza per crescere e competere - afferma il direttore della Confagricoltura Stefano Fabrizi - il turismo e le attività connesse al territorio, come la pastorizia, ma se per avere un'autorizzazione per realizzare una stalla al passo con i tempi non bastano 30 anni, allora qualcosa va rivisto. Comune e Parco cambino passo per non diventare una zavorra del sistema economico-produttivo". 

Il crollo del tetto, comunque rappresenta una mazzata pesantissima per la storica azienda di Pescasseroli, che non era assicurata poiché nessuna compagnia aveva accettato di fare una polizza per una struttura precaria.

Situazione tragica anche in Molise dove si registrano vere e proprie bufere di neve e vento forte che non danno tregua e stanno rovinando serre, capannoni, impianti produttivi, e piante.

Fonte: Confagricoltura

 

Veneto
Freddo e accise si abbattono sulle colture in serra

"All'aumento delle accise sui carburanti agricoli si è aggiunto il freddo. Spero che i componenti del Governo dei tecnici ci pensino quando regalano un fiore o consumano verdure coltivate in serra". L'esempio è dell'assessore all'Agricoltura del Veneto Franco Manzato, che ribadisce la gravità della situazione in relazione ai costi del carburante per il riscaldamento di questo tipo di strutture, "già a metà dell'anno scorso cresciuti in misura esponenziale per l'aumento del prezzo del combustibile e l'eliminazione di tutte le agevolazioni di acquisto agli operatori del settore florovivaistico".

"L'ondata di maltempo che ha colpito la Penisola - ha continuato Manzato - avrà conseguenze pesanti sulla produzione agricola e sugli agricoltori, che subiranno perdite al momento non esattamente quantificabili. Il vero pericolo, però, sono le speculazioni a danno dei produttori e dei consumatori. Invito tutti a segnalarle e, se del caso, a far intervenire la polizia locale e le forze dell'ordine".

Fonte: Regione Veneto

 

Lombardia
De Capitani rassicura, ma Confagricoltura chiede lo stato di calamità

"Stiamo seguendo con attenzione gli effetti del maltempo sul comparto agricolo, ma al momento non ci sono segnali di criticità gravi. Certo è che il gelo comporta un aumento considerevole dei consumi per le nostre aziende agricole". Lo ha detto il 7 febbraio Giulio De Capitani, assessore all'Agricoltura di Regione Lombardia.

Di ben altro parere la Confagricoltura regionale, che ha chiesto al presidente della Regione Formigoni lo stato di calamità naturale. "Risultano colpite tutte le attività agricole - spiega l'organizzazione - dalla zootecnia, alla cerealicoltura, dal florovivaismo all'apicoltura ed alle attività connesse di agriturismo e di manutenzione del verde".

Fonte: Confagricoltura e Regione Lombardia

 

Lazio
Attivato il tavolo di crisi e ampliata la dotazione di gasolio agevolato

Confagricoltura segnala che nel nord della Regione e nel Frusinate molte aziende agricole risultano danneggiate e completamente isolate; la viabilità interna ha ancora problemi notevoli. La Regione è prontamente corsa ai ripari: per alleviare i costi ingenti del riscaldamento ha infatti ampliato la dotazione di gasolio agevolato.

E' stato anche costituito un tavolo di crisi per fare il punto sull'emergenza neve e gelo che ha colpito il settore agricolo e valutare iniziative comuni con la task force istituita dalla presidente della regione Renata Polverini. Si tratta di una "cabina di regia permanente per effettuare un monitoraggio capillare e costante con lo scopo di tenere sotto controllo la situazione e dare un supporto reale alle aziende in difficoltà, per poi iniziare ad effettuare una valutazione concreta dei danni" ha fatto sapere la Regione

E' stato inoltre attivato un account (emergenza_agricoltura_lazio@regione.lazio.it) riservato a tutti gli operatori agricoli per comunicare direttamente con la Direzione regionale Agricoltura riguardo eventuali situazioni d'emergenza.

L'Unione regionale bonifiche del Lazio si è detta pronta a "mettere a disposizione i propri mezzi per collaborare nella risoluzione delle problematiche legate all'emergenza neve di questi giorni". Si tratta, spiega il presidente Massimo Gargano, di più 150 macchine operatrici a disposizione tra cui escavatori, terne, pale, trattori. "Alcuni di questi mezzi - informa Gargano - sono già in uso nei territori più colpiti come in Ciociaria e nel Reatino".

Fonte: AgrapressConfagricoltura