'Il trimestre aprile-giugno 2008 è stato caratterizzato, nel complesso, da un andamento meteorologico tale da determinare la costante presenza, su gran parte delle regioni del Centro Nord, di condizioni di tempo altamente instabile. In questo contesto le piogge cadute su tutta l'Italia centro settentrionale sono state anche estremamente abbondanti. Tale situazione ha consentito sia un miglioramento dello stato idrologico dei principali fiumi e invasi, sia dello stato idrico dei terreni (a beneficio delle colture in campo), e un recupero, anche se parziale, del deficit delle falde sotterranee che si era determinato nel corso dello scorso anno, tanto da far ben sperare per il proseguo della stagione irrigua. Non va però dimenticato che, nel contempo, gli eccezionali eventi meteorologici hanno causato ingenti danni al settore agricolo'.
Sono questi i principali aspetti emersi dal rapporto realizzato dall'Inea (Istituto Nazionale di Economia Agraria) sull'andamento della stagione irrigua in Italia centro settentrionale nel trimestre aprile-giugno.
A causa del ripetuto transito sull'Italia di più aree depressionarie di origine atlantica, le temperature hanno fatto registrare valori, nel complesso, inferiori a quelli normalmente attesi, mentre le precipitazioni sono state frequenti e in certe occasioni molto abbondanti, soprattutto nel corso del mese di maggio.
La situazione idrologica dei principali fiumi e invasi Centro settentrionali si presenta, in sostanza, abbastanza positiva.
L'analisi dei dati idrologici del Po, nell'area della Pianura Padana (monitorato in alcune stazioni idrometriche dell'Emilia Romana e del Piemonte) hanno messo in evidenza un trend dei livelli e delle portate, in aumento, rispetto a quanto osservato nel periodo gennaio-marzo; inoltre, confrontando i dati del trimestre aprile-giugno 2008 con la media del trimestre aprile-giugno per gli anni dal 2003 al 2007, i valori attuali di altezza di livello idrometrico risultano essere i migliori.
Per quanto riguarda i principali laghi lombardi (Iseo, Maggiore, Garda, Como e Idro), le abbondanti precipitazioni verificatesi per gran parte del mese di maggio e che hanno interessato il territorio alpino e non solo, hanno permesso di confermare il trend positivo del loro stato idrologico evidenziato già lungo il corso del mese di aprile. Per tutti i laghi si evidenzia un'altezza idrometrica molto al di sopra dello zero convenzionale.
Anche per altri bacini nazionali, come il Piave e il Bacchiglione in Veneto, l'Adige e l'Isarco in Trentino Alto Adige e l'Isonzo in Friuli Venezia Giulia, soprattutto da maggio in poi, la loro situazione idrologica è risultata piuttosto positiva.
Le abbondanti precipitazioni verificatesi nelle aree del Centro Italia non hanno migliorato di molto la situazione idrologica dei principali invasi e fiumi. Il deficit idrico accumulato nei mesi passati rimane alto soprattutto per il lago Trasimeno per il quale, a maggio, sono stati disciplinati i quantitativi di acqua prelevabile a scopo irriguo.
Dal punto di vista della situazione idrologica emerge quindi, una certa differenziazione tra le aree del Nord e quelle del Centro. In particolare in Umbria (per la quale è stata richiesta la proroga dello stato di emergenza siccità fino a dicembre 2008) e Abruzzo, lo stato idrologico non appare molto confortante.
Per quanto attiene il comparto agricolo, nel corso del trimestre, si è rilevato un normale sviluppo fisiologico delle coltivazioni; solo localmente sono stati segnalati lievi ritardi fenologici rispetto a quanto osservato lo scorso anno. Inoltre, visto l'andamento meteorologico e le buone disponibilità di risorsa, non sono stati evidenziati particolari emergenze per la stagione irrigua in corso.
Tuttavia, l'elemento più importante da sottolineare riguarda i danni che le ondate di maltempo hanno arrecato all'agricoltura di diverse regioni. Nel trimestre appena trascorso si sono verificati problemi sia per le coltivazioni erbacee che per le arboree. L'ondata di maltempo che ha attraversato l'Italia durante il mese di maggio, con piogge, temporali, nubifragi violenti, grandinate e trombe d'aria, ha provocato danni ingenti; particolarmente colpiti sono stati i frutteti, i vigneti, i cereali e le ortive di pieno campo. Le conseguenze economiche stimate sono state rilevanti per quasi tutta l'Italia, sopratutto per il Lazio, la Campania, il Veneto, l'Emilia Romagna, le Marche e il Friuli Venezia Giulia. I danni maggiori, comunque, si sono registrati per il settore della frutta: a causa della grandine che si e' abbattuta con straordinaria violenza sono andati letteralmente distrutte coltivazioni di ciliegie, albicocche, susine e pesche. Evidenti danni si sono osservati anche per le coltivazioni di melanzane, pomodori, zucchine, peperoni ed insalate.
Il Rapporto Inea è consultabile interamente sul sito www.inea.it ed è stato realizzato grazie alle informazioni rese disponibili dalla Protezione Civile, Autorità di bacino, dai Consorzi di bonifica, Enti gestori e di regolazione degli invasi/laghi, Servizi agro-fitosanitari regionali, Servizi meteo dell'Arpa, Istat, Associazioni di categoria, Servizi di produzione agricola regionale.