Una ricerca, realizzata in occasione del Healthy Foods International Exposition and Conference di Dallas, ha  analizzato i consumi di mille famiglie negli USA nel periodo tra novembre 2007 e maggio 2008.
I risultati hanno dimostrato come gli alimenti biologici siano diventati essenziali e non considerati merci voluttuarie che possono essere tagliate dalla lista della spesa in periodi di minor disponibilità economica, come sta invece avvenendo per altre tipologie di prodotti e servizi. Si conferma inoltre come i consumatori siano indirizzati a spendere di più per quei prodotti che sanno essere sani, infatti l'industria statunitense del food&beverage biologico ha registrato una crescita vertiginosa, raggiungendo nel 2007 un fatturato di 18.9 miliardi di dollari.
'I dati sui consumi negli Stati Uniti confermano una tendenza in atto anche in Europa e in Italia e rendono evidenti a tutti gli ampi spazi di mercato che si aprono anche per le imprese alimentari italiane che hanno convertito tutta o parte della loro produzione al biologico', ha commentato il presidente di FederBio Paolo Carnemolla. 'Questo ennesimo segnale, in chiara controtendenza con l’andamento generale degli acquisti domestici, dimostra come non sia utile per una durevole prospettiva di competitività dell’agroalimentare italiano il sostegno ad una produzione agricola indistinta e non chiaramente percepita dai consumatori come sana e sostenibile', ha proseguito Carnemolla.
'Per questo continuiamo a chiedere scelte chiare di politica agricola nazionale e apprezziamo la scelta del ministro Zaia di confermare la convocazione di una conferenza nazionale sulle prospettive dell’agricoltura italiana', ha concluso il presidente di FederBio.