Per fortuna c'è stato il G8. Sì, perché la settimana dell'informazione agroalimentare si era davvero aperta male, colpa dello scandalo "formaggi preistorici" scoperti in un'azienda cremonese dove si riciclava ogni scarto che avesse una pur vaga e lontana parvenza di latticino. La notizia, giustamente, è rimbalzata su molti giornali del 5 luglio, all'indomani della scoperta dei fatti, da “Il Sole 24 Ore” che ha titolato “ la sanità indaga sui formaggi riciclati”, a l’”Avvenire” dello stesso giorno un titolo certamente più ad effetto “vermi nel formaggio, ma l’Asl non è intervenuta”. In questi casi l’atteggiamento del consumatore è facilmente prevedibile. Anziché rassicurarsi dell’efficacia dei controlli (quando si scopre che qualcosa non va significa che i controlli funzionano), spesso reagisce smettendo di acquistare quei prodotti. Tutti, anche quelli sicuri.

 

 

L’agroalimentare al G8

Questa volta non è andata così, i giornali si sono occupati d’altro  (anche se più tardi, il 10 luglio, sull’argomento è tornato anche “il Salvagente”) spostando l’attenzione sul vertice giapponese del G8. Che non ha mancato di sollevare temi anche sul fronte agroalimentare, come è stato per le dichiarazioni di Barroso (Il sole 24 Ore) che da Toyako ha fatto sapere che la Ue rinuncerà ad un miliardo di euro di aiuti per i suoi agricoltori che saranno destinati invece agli aiuti all’Africa. Sempre su “Il Sole 24 Ore” dello stesso giorno un lungo servizio si occupa poi dei progetti delle Nazioni Unite, che se adottati dal G8 sarebbero destinati a trasformare la crisi del settore alimentare in una opportunità per rivoluzionare il settore. Non sono dello stesso avviso su “L’Avvenire” che bolla come ipocrisie i discorsi emersi dalle discussioni in seno al G8. Ancora più ‘tranchant’ “Liberazione” che afferma già nel titolo che il G8 è tutto un “magna magna”.

 

Le notizie ‘buone’

Ma la settimana ha regalato ai lettori anche argomenti meno “impegnativi” e comunque interessanti. E’ il caso de “Il Corriere della Sera” con un’intera pagina dedicata al superpomodoro che promette di diventare grande come un cocomero. E poi “Il Tempo” che invita i lettori a fare scorpacciate di peperoni, miniera di vitamine e sali minerali. Per non parlare del cocomero. Per tutta la settimana molti giornali si sono dati il cambio nel ricordare la sua efficacia, paragonabile a quella della “pillola blu”. Leggere per credere, a titolo di esempio, “Il Foglio” del 7 luglio.

In tempi di mietitura non poteva mancare l’argomento grano, per il quale “Il Sole 24 Ore” anticipa che si attendono rialzi record per i prezzi dei raccolti, come ricorda anche “La Stampa”.

Si torna anche a parlare di latte, in attesa degli incontri previsti al ministero dell’Agricoltura per trovare un punto incontro fra le parti. Dalle colonne de “La Cronaca” di Cremona gli allevatori continuano a ricordare che non sono intenzionati a tornare indietro rispetto alle loro richieste di 42 centesimi per litro. Mentre “La Provincia” di Cremona dà conto della maggiore apertura al dialogo dichiarata da Assolatte. Tanto che in molti sono convinti che la prossima settimana si possa arrivare ad una conclusione della lunga trattativa.

 

Chi ci guadagna

Intanto su “L’espresso” in edicola venerdì 11 luglio i lettori possono trovare un approfondito servizio sui settori che dalla crisi economica riescono a trarre vantaggi. Al primo posto, come intuibile,  le aziende legate alla produzione di energia, ma anche i produttori di materie prime destinate alla produzione di concimi, i cui prezzi sono andati alle stelle.