Trattativa interrotta per il prezzo del latte. Dopo molte ore di discussione le parti in causa, Assolatte per le industrie del settore e organizzazioni professionali (Coldiretti, Confagricoltura e Cia) in rappresentanza degli allevatori, non hanno trovato un punto di incontro. Come ricorderanno i lettori di Agronotizie (si veda nella settimana dal 14 al 20 aprile) al centro del nuovo accordo era la definizione dei parametri di indicizzazione per collegare il prezzo del latte agli andamenti del mercato. Costi di produzione da una parte e tendenze del mercato dall'altra. Un'idea da molti condivisa e che ha origini lontane (se ne parla da anni), dopo aver preso atto che un prezzo "congelato" per l'intera campagna produttiva pone svantaggi per tutti. Meglio legarsi al mercato, che specie negli ultimi tempi ha dimostrato un forte nervosismo con tendenze al rialzo, anche sostenute, e repentine inversioni di rotta.

Tutti d'accordo sul metodo, ma in netto disaccordo sui parametri da utilizzare. Il mondo delle industrie avrebbe voluto ancorarsi al mercato del latte tedesco, le cui quotazioni sono per lo più livellate verso il basso. Con il risultato di portare già per i primi tre mesi della campagna di commercializzazione a 0,38 centesimi di euro il prezzo del latte. 4 centesimi in meno del limite che si erano dati gli allevatori, intenzionati a non scendere al di sotto di 0,42 centesimi.

In attesa del prossimo incontro le parti stanno studiando le strategie più opportune da tenere in futuro, interrogandosi se la situazione consenta un atteggiamento intransigente o meno. Intuibili le difficoltà nel prendere una decisione. Non aiuta certo lo scenario generale. Da una parte il petrolio in continua ascesa (e il petrolio, molti studi lo dimostrano, trascina verso l'alto il prezzo di molti prodotti, latte compreso), dall'altro il prezzo dei nostri formaggi leader, Grana Padano e Parmigiano Reggiano in testa, che stanno flettendo.

Qualunque sia la decisione finale sulle strategie da mettere in campo, non si perda però l'occasione di legare il prezzo al mercato. Se anche questa volta il progetto di indicizzazione dovesse naufragare sarebbe un peccato. Per tutti.

 

 

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