“I primi dati sulla situazione dell’agricoltura biologica italiana al 31 dicembre 2006 confermano la crescita del settore, già ripresa nel 2005, pure se con andamenti molto diversi per zona e per tipologia di coltura“ afferma Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio, l’organizzazione unitaria del biologico e biodinamico italiani commentando i dati diffusi dall’ufficio Sinab del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali che indicano rispetto al 2005 un aumento del 7,5% delle superfici coltivate con metodo biologico e del 2,4% del numero degli operatori. “Il Sud si conferma il bacino territoriale d’elezione per l’agricoltura biologica italiana e l’esempio della Calabria dimostra quali effetti può avere una politica agroambientale che punti decisamente al biologico” prosegue Carnemolla. “E' importante anche la crescita delle superfici dedicate alle colture orticole e frutticole e la crescita degli allevamenti avicoli, testimonianza di un mercato in forte espansione soprattutto nella grande distribuzione europea e nella ristorazione pubblica in Italia” continua Carnemolla. “Il calo in alcune Regioni del Nord è un segnale evidente della difficoltà del settore in ambiti dove ancora non si è scelto di sostenere il biologico come opzione strategica. E non è detto che in tutti i territori i nuovi Piani regionali di sviluppo rurale faranno la differenza, anzi, in alcuni casi ci attendiamo addirittura un arretramento se le cose non cambieranno drasticamente”.