L’Associazione italiana allevatori (Aia), per la settima volta consecutiva, ha deciso di celebrare in forma solenne la festa di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali e patrono di tutti gli allevatori, che ricorre il 17 gennaio.
Più di 4mila allevatori provenienti da tutta Italia si sono dati appuntamento in San Pietro per partecipare alla Messa celebrata dal Cardinale Angelo Comastri e visitare la fattoria a cielo aperto allestita davanti al colonnato del Bernini.
Quella degli allevatori per Sant'Antonio è una devozione antica, testimoniata dalle immagini e dalle statue votive del Santo che tutt’oggi si trovano esposte all’esterno delle aziende agricole a protezione di uomini, mandrie e raccolti.

È un momento particolarmente difficile per gli allevatori italiani – ha sottolineato nel suo saluto in apertura della Messa il presidente dell'Aia Pietro Salcunie la congiuntura economica negativa ci spinge ancor più ad accogliere l'invito del Santo Padre Francesco a "non lasciarci rubare la speranza"".
Non sono mancate le parole di incoraggiamento per gli allevatori e le loro famiglie anche nell'omelia del cardinale Angelo Comastri: “Il Signore ci ha fatti custodi e non padroni del Creato ed è in quest’ottica che dovete condurre la vostra attività di agricoltori".

Al termine della Messa è proseguita la tradizionale benedizione di uomini e animali, circondati dai cavalli e dai cavalieri che hanno partecipato alla sfilata lungo Via della Conciliazione, aperta dalla Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo.
Interpretando il sentimento unanime di tutto il mondo zootecnico il presidente Salcuni ha invitato tutti i cittadini ad unirsi alla grande famiglia degli allevatori portando in Piazza di San Pietro i propri animali da compagnia e d’affezione, usufruendo anche del check up gratuito offerto dai veterinari Aia ai cani e ai gatti presenti.