Gli allevatori aderenti ai comitati spontanei, Cospa del Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lazio e Puglia, ribadiscono le proprie tesi circa il fatto che le cosiddette "multe latte imputate dal 1995 al 2009 sono totalmente illegittime", fatto a loro avviso comprovato da "indagini di Polizia giudiziaria svolte su incarico di una sessantina di procure italiane".
Le recenti dichiarazioni delle amministrazioni interessate, secondo i Cobas, "non smentiscono i fatti contestati".
"In particolare Agea - proseguono i comitati spontanei - dopo aver sostenuto di non avere alcuna responsabilità circa la correttezza delle dichiarazioni di produzione, che però vengono poste dalla medesima alla base delle imputazioni di prelievo, sostiene poi che nell'ultima campagna 2010/11 le c.d. "mucche fantasma" sarebbero di molto inferiori a quanto riscontrato dai Nac: in questo modo, però, Agea non solo conferma che a tutt'oggi i dati di produzione non sono attendibili, ma anche che è perfettamente consapevole di tale inattendibilità".
"Meglio sarebbe se Agea si risolvesse una volta per tutte a chiedere in prima persona il commissariamento dell'ente, per fare una volta per tutte definitiva chiarezza su questa squallida vicenda", dice Mauro Giaretta, portavoce nazionale dei Cospa, avvertendo che "in ogni caso gli allevatori, che non si siamo fermati fino ad oggi, non si fermeranno certo ora che finalmente la verità è stata acclarata da una indagine ufficiale di Polizia giudiziaria".
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Fonte: Agrapress