"È indispensabile riportare certezze nel settore lattiero-caseario che evitino nuove lacerazioni e scongiurino un'anarchia che sarebbe irreversibile".

Questo il commento di Fedagri-Confcooperative in riferimento alle conclusioni della relazione di approfondimento dei carabinieri sulle quote latte, che ha evidenziato anomalie nel conteggio dei dati di chiusura delle campagne lattiere tali da mettere in discussione lo stesso splafonamento produttivo a partire dal 1995-96.

"Il 98,5% dei produttori ha rispettato le normative; sulla base di dati pubblici ritenuti congrui e degli L1 che hanno firmato individualmente per acquistare o affittare nuove quote hanno sostenuto negli anni ingenti investimenti per 1.300 milioni di euro oltre Iva (da tempo incamerata dallo Stato) e hanno pagato le multe in caso di superamento delle quote. Ciononostante, unici nell'UE a 27 Stati, sono stati discriminati nell'assegnazione delle nuove quote latte 2009".

"Ora questi produttori chiedono al nuovo ministro Galan di assumere, con l'autorevolezza e la responsabilità che gli sono riconosciute, decisioni definitive che consentano di operare in condizioni di equità competitiva. In particolare chiedono di sapere se erano dovute le rate 14ennali già versate, le multe e gli investimenti che hanno sostenuto a partire dalla campagna 1995-96 credendo nelle leggi e in chi è deputato alla loro applicazione".