L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato la prima indagine a livello comunitario sull'Mrsa (Staphylococcus aureus resistente alla meticillina) nei suini da riproduzione.

I risultati indicano che l'Mrsa, un batterio resistente a molti antibiotici, si rinviene comunemente negli allevamenti di suini da riproduzione di alcuni Stati membri dell’Unione europea (Ue). L’indagine fornisce stime sulla sua presenza e offre raccomandazioni per proseguirne il monitoraggio e indagare cause e implicazioni del rinvenimento di Mrsa negli allevamenti di suini nell’Ue.

L'indagine è stata eseguita in 24 Stati membri, in 17 dei quali sono stati trovati alcuni tipi di Mrsa negli allevamenti di suini da riproduzione, mentre in sette stati membri non se ne è riscontrato alcun tipo.

In media, in uno su quattro allevamenti di suini da riproduzione nell’Ue, sono stati riscontrati diversi tipi di Mrsa, ma l’indagine riferisce anche che le cifre variano notevolmente da stato a stato. L’Mrsa ST398 è stato il tipo di Mrsa maggiormente segnalato negli allevamenti di suini da riproduzione nell’Ue; alcuni Stati membri hanno riferito anche di altri tipi, la cui prevalenza, però, era di gran lunga inferiore.

L'Mrsa costituisce motivo di seria preoccupazione per la salute pubblica e i suoi diversi tipi sono riconosciuti come importante causa di infezioni contratte in ambito ospedaliero (o nosocomiali) negli esserti umani. Il tipo specifico Mrsa ST398 è stato individuato in alcuni animali domestici ed è considerato un rischio sanitario professionale per gli allevatori, i veterinari e le loro famiglie, che potrebbero esservi esposti attraverso il contatto, diretto o indiretto, con tali animali.

In un parere pubblicato all’inizio di quest’anno, il gruppo di esperti dell’Efsa sui pericoli biologici (Biohaz) ha esaminato la rilevanza per la salute pubblica dell’Mrsa negli animali e negli alimenti ed è giunto alla conclusione che il ceppo Mrsa ST398 ha minori probabilità di contribuire alla diffusione di Mrsa negli ospedali rispetto ad altri tipi di cui sono portatori gli esseri umani. Il gruppo ha inoltre aggiunto che al momento non vi sono prove che l’Mrsa ST398 possa essere trasmesso agli esseri umani tramite il consumo o la manipolazione di alimenti contaminat

Nell’indagine che viene pubblicata oggi l’Efsa raccomanda di monitorare l’Mrsa nei suini e in altri animali destinati alla produzione di alimenti. Aggiunge inoltre che vanno svolte ulteriori ricerche, in modo da poter individuare le cause della diversa diffusione di Mrsa nei vari Stati membri e utilizzare i risultati per proporre possibili misure di controllo .