Impercettibili le variazioni sul mercato nazionale del latte

Tutto fermo sulla piazza di Milano dove le quotazioni sono rimaste stabili agli stessi livelli della settimana precedente. Un andamento che riflette un po' quanto sta avvenendo anche sulle piazze  internazionali, dove tutto è fermo, o quasi.

Le poche variazioni sui mercati internazionali sono dovute, nella maggior parte alle variazioni che  hanno caratterizzato il mercato monetario. Sono pochi i prodotti per i quali sono stati rilevati  cambiamenti nelle quotazioni. Tra queste eccezioni troviamo la piazza tedesca, dove il burro segna  un aumento di prezzo dell’1,6%, che segue al leggero aumento registrato la settimana precedente (si precisa che tra i primi di maggio e i primi di giugno, gli stock pubblici di burro nell'Ue  sono passati da 0 a circa 70 mila tonnellate, mentre quelli privati sono aumentati di circa 30 mila  tonnellate).

Tra l'altro, le previsioni sono ottimistiche, per lo meno per le quotazioni nel futuro  immediato.

Tutto tace invece sulla piazza olandese. Va male la piazza polacca, dove si fa sentire l’effetto della svalutazione dello zloty nei confronti della moneta unica. Sia il burro che l’Edam  registrano, quindi, delle variazioni negative, nonostante in moneta locale, l’Edam abbia registrato un  andamento positivo.

Infine, va male il burro sulla piazza statunitense, un andamento che viene  maggiormente esaltato dal rafforzamento dell’euro nei confronti della moneta d’oltre oceano.

Per quanto riguarda le variazioni delle materie prime per l’alimentazione animale, il mercato ha registrato andamenti in ribasso per quasi tutte le voci seguite dall’Osservatorio. Fa eccezione solo  la soia in granella sul futures di Chicago, che registra una crescita di quasi un punto e mezzo,  nonostante la riduzione segnata dal dollaro (-2,2%).