Non ci sono novità sul mercato nazionale. Il livello dei prezzi è rimasto invariato rispetto a quello della settimana precedente.
Una certa stasi si evidenzia anche sulle altre piazze europee. In Germania si registra solo un buon  aumento del prezzo del latte scremato in polvere, che aumenta di cinque centesimi rispetto alla settimana prima, mentre il burro e l’Edam sono rimasti invariati. Nessuna variazione anche in Olanda, dove i prezzi sono rimasti allo stesso livello della quotazione precedente.
In aumento, invece, le quotazioni sulla piazza polacca sia per il burro (+5,2%) sia per l’Edam (+5%): un andamento aiutato anche dal rafforzamento della moneta locale nei confronti dell’euro (+2,2%).
In diminuzione, invece, la piazza neozelandese e quella americana.
Negli Usa la diminuzione delle quotazioni è da imputarsi quasi esclusivamente ad effetti monetari. Significative, invece, le riduzioni  che si sono registrate sulla piazza neozelandese: il burro perde oltre il 15%; male anche il Cheddar  (-7,5%) e il latte scremato in polvere (-4,6%).
Per quanto riguarda la materia prima per l’alimentazione animale, le piazze nazionali hanno evidenziato un andamento negativo, diverso rispetto a quello delle piazze internazionali, dove è  prevalso il segno più.
Il prezzo dell’orzo è sceso di quasi sette punti rispetto alla settimana  precedente. Il mais a Udine cede circa un punto percentuale.
Tutte in aumento le altre piazze dove  prevalgono la soia a Rotterdam (+2,1%) e sui future di Chicago (+2,6%).
 
Prezzi settimanali di alcuni prodotti lattiero-caseari in Italia (€ per 100 kg):
 
Fonte: principali borse merci
 


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