Sulla piazza nazionale l'unica variazione registrata riguarda le quotazioni del burro, che  diminuiscono ulteriormente a quota 1,45 €/kg, il 3,3% in meno rispetto alla quotazione della settimana precedente. Rimangono fermi, invece, gli altri prodotti.
Sulle piazze internazionali continua invece a prevalere il segno negativo. In Germania, dopo la  relativa stasi della settimana scorsa, riprende il calo del burro (-2,2%) e dell’Edam (-3,4%) mentre  rimane fermo il latte scremato in polvere. Anche in Olanda il burro diminuisce, seppur in minor  misura rispetto alla piazza tedesca.
Sulle altre piazze internazionali si fa sentire l’effetto del cambio  valutario. Sia il dollaro che lo zloty polacco hanno perso terreno nei confronti dell’euro e questo si  riflette nelle quotazioni dei vari prodotti. Sulla piazza neozelandese è preponderante il segno meno,  da evidenziare quello del latte in polvere che cede oltre il 3%. In Polonia, invece, citiamo la  riduzione delle quotazioni dell’Edam che rispetto alla settimana prima perde oltre cinque punti. Negli  USA, infine, nonostante il non buono andamento della moneta, le quotazioni del Cheddar segnano  un incremento dell’1,1%.
Anche le quotazioni dei prodotti per l’alimentazione animale mostrano, questa settimana, andamenti al ribasso. I cali più significativi si sono registrati sui futures di Chicago dove il mais ha  perso quasi il 12% rispetto alla settimana scorsa e la soia oltre il 5%. Significativa anche la  riduzione delle quotazioni del mais sulla piazza europea di Bordeaux del 7,5%.
 


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