Oltre 400 veterinari formati in cinque mesi sulle norme di tutela del benessere degli animali in allevamento. E' questo il bilancio della prima fase di un progetto avviato dal ministero del Welfare, in collaborazione con l'Istituto zooprofilattico sperimentale (Izs) della Lombardia e dell'Emilia Romagna e la Federazione degli Ordini dei veterinari italiani (Fnovi).
L'iniziativa, che partirà ora con la seconda fase rivolta direttamente agli allevatori, è stata illustrata oggi a Roma al ministero del Welfare durante la 'Conferenza nazionale sul benessere degli animali in allevamento'.
Per l'Anmvi è intervenuto il vicepresidente Marco Colombo, con delega agli animali da reddito. Da maggio a settembre, il progetto ha formato 436 veterinari per migliorare le loro conoscenze sulle norme a tutela del benessere degli animali in allevamento: 294 sono medici veterinari del Servizio sanitario nazionale, 121 i rappresentanti delle associazioni allevatori accreditati come 'formatori', 21 gli uditori. Il corso ha avuto 6 tappe, tre delle quali a Brescia. Poi Perugia, Roma e Palermo.
'Il percorso intrapreso', ha spiegato Gaetana Ferri, della Direzione generale della sanità animale e del farmaco veterinario al ministero, 'si è sviluppato 'a catena'. Nella prima fase abbiamo voluto formare i veterinari, successivamente sarà la volta degli allevatori che saranno seguiti dai formatori accreditati. Questa fase del progetto, che sta per partire, si concluderà nel 2009'. Il percorso formativo prevede anche una piattaforma di e-learning utilizzabile da tutti i veterinari, pubblici e privati, con lo scopo di aumentare il livello di conoscenza e creare un sistema nazionale più rispettoso del benessere degli animali.
'Siamo a metà di uno splendido lavoro che, speriamo, sensibilizzerà tutti gli attori della filiera zootecnica nazionale', ha precisato Ferri. Il punto di partenza del programma è il decreto legislativo 146 del 2001 sulla protezione degli animali negli allevamenti. Da questo si sono prese le mosse per sviluppare l'iniziativa. Il progetto risponde inoltre anche alla necessità di garantire la sicurezza degli alimenti attraverso il benessere all'animale.
'Questo punto', ha ribadito Ferri, 'è ormai universalmente riconosciuto anche da direttive europee'. Soddisfatto Gaetano Penocchio, presidente della Fnovi.
'Finalmente viene riconosciuta l'importanza della figura del veterinario',  ha sottolineato all'apertura della Conferenza, 'prima non era così. Siamo dei medici e come tali abbiamo gli strumenti per trattare il benessere degli animali'. La conferma sulla centralità della figura del veterinario arriva anche da Romano Marabelli, a capo del Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti al ministero del Welfare. 'Questo è un cambio epocale', ha concluso,  'perché testimonia l'importanza dell'intervento del veterinario nella valutazione del benessere degli animali'.
La formazione dei medici veterinari e degli allevatori rientra negli obiettivi del Piano Nazionale per il Benessere Animale in Allevamento varato dal Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali.