'Non si può più continuare a produrre in perdita'. Con queste parole chiare il Presidente dell'Aia (Associazione Italiana Allevatori), Nino Andena, in occasione dell'assemblea generale dell'associazione ha denunciato la situazione di grave crisi che sta attraversando il settore zootecnico in Italia.
Andena ha poi continuato: 'La mancanza di reddito scoraggia gli allevatori e accelera i processi di chiusura delle stalle. Servono perciò misure adeguate e tempestive, non più eludibili, per avviare una nuova fase di crescita e di sviluppo'.
'Senza zootecnia non c'è futuro per l'intero sistema agroalimentare made in Italy'. Il presidente dell'Aia ha poi ricordato che il settore zootecnico è di vitale importanza per l'economia del paese garantendo annualmente una produzione lorda vendibile di oltre 15 miliardi di euro che diventano più di 60 al consumo.
I problemi che hanno portato a questa crisi?
Andena li ha elencati: costante aumento dei costi di produzione, andamento dei prezzi dei prodotti di origine animale non remunerativi con forte perdita di redditività delle imprese, onerosità e complessità dei diversi adempimenti burocratici inerenti all'attività allevatoriale, generale diminuzione dei consumi correlata alla difficile situazione economica delle famiglie italiane e al loro potere d'acquisto eroso dall'aumento dei prezzi.
Andena ha concluso il suo intervento dicendo che l'Aia non chiede: 'misure di assistenzialismo ma vuole ribadire con forza il diritto a esistere, sia come settore che come sistema organizzativo'.
L'Anmvi, commentando l'intervento, ha espresso forte preoccupazione per la crisi del settore che coinvolge migliaia di Medici Veterinari che operano sugli animali da reddito e si rende disponibile a sostenere richieste forti al ministero dell'Agricoltura per garantire lo sviluppo della zootecnia italiana, elemento base di tutta la nostra filiera agroalimentare e delle nostre esportazioni alimentari.