Dalla Toscana in giù, fino alle isole, ci sono altre numerose razze bovine minacciate dall'estinzione, alcune delle quali sono tanto famose da non far pensare all'esigua situazione numerica in cui realmente si trovano.
E' il caso della vacca di razza Maremmana, discendente dalla Podolica, ha all'attivo 4.899 femmine riproduttrici e viene utilizzata principalmente per la produzione di carne. L'Anabic (Associazione nazionale allevatori bovini da carne) è la referente per la selezione della razza e la tenuta del libro genealogico che ha iscritti esemplari diffusi tra la Toscana ed il Lazio. Sempre in Toscana, in provincia di Lucca, la vacca Garfagnina ha all'attivo 186 femmine riproduttrici. Discenderebbe dalla razza Podolica primitiva. Ha subito una drastica riduzione dopo la seconda guerra mondiale ed è allevata prevalentemente al pascolo. E' una razza a duplice attitudine, con prevalenza per il latte, ma con una produzione di buona qualità per la carne.
La Pisana (274 fattrici), diffusa proprio nella provincia omonima, è originaria della bassa Valle del Serchio. Sembra si sia formata a metà del XIX secolo a partire da Bruna e Chianina. Razza rustica a duplice attitudine con prevalenza per il latte.
Diffusa principalmente nell'Appennino Toscano, oggi  restano pochi capi allevati fra i monti della Calvana e del Mugello, ad est  di Prato. Come la Perugina, è considerata un ecotipo della Chianina, con una mole più ridotta rispetto a quest'ultima, a causa dell'ambiente di allevamento più difficile: si tratta della vacca Calvana (426 femmine riproduttrici), era utilizzata prevalentemente per i lavori agricoli ed in seguito per la produzione di carne
Un'altra razza a rischio e diffusa a cavallo tra Toscana e Liguria è la Pontremolese; è la razza bovina del centro italia con il minor numero di esemplari (solo 16 fattrici), tutti radunati presso tre aziende nel comprensorio della Garfagnana, al di fuori dell'antico territorio di allevamento situato nelle valli dei fiumi Magra e Vara, situate nelle province di Massa Carrara e La Spezia.
Passando in Campania, incontriamo la razza  Agerolese, originaria del territorio del comune di Agerola, deriva dall'incrocio di bovini di razza Frisona, Bruna e Jersey con la popolazione di bovini locali. All'attivo ci sono 275 fattrici; questa razza già nel 1992 era stata considerata a rischio estinzione dalla Fao (Food and agriculture organization of united Nations). A tutela dei prodotti lattiero caseari che si ricavano da questo bovino tipicamente campano, esiste il Consorzio del bovino di Agerola.
 
Le isole: un patrimonio zootecnico da salvaguardare
Anche in Sicilia e in Sardegna sono numerose le razze bovine a rischio estinzione. Partendo dalla Sicilia troviamo la razza Cinisara (2.857 femmine riproduttrici attive), originaria dell'omonima località di Cinisi (Pa). Deriva dalla Podolica ed è allevata principalmente per la produzione di latte.
La Modicana è la più importante razza bovina della Sicilia, sia per consistenza che per qualità zootecniche. E' una razza molto rustica e frugale e negli ultimi anni si è diffusa in tutto il territorio regionale adattandosi alle diverse situazioni pedoclimatiche. L'Istituto Zooprofilattico siciliano si occupa della ricerca per l'incremento ed il miglioramento della razza.
La razza bovina Siciliana (846 femmine riproduttrici), di nome e di fatto per eccellenza deriva dalla convergenza di popolazioni bovine Siciliane un tempo note come  varietà della razza Modicana dette rispettivamente Mezzalina e Montanina. Luogo di origine e diffusione: catena montuosa dei Peloritani, Nebrodi e Madonie, particolarmente difficile sia dal punto di vista pedo-climatico che alimentare; utilizzata prevalentemente per la produzione di latte.
In Sardegna, la prima vacca che incontriamo e che è considerata a rischio estinzione è la Sarda (8.826 fattrici). Si ritiene che derivi dal ceppo Podolico e che sia presente in questa regione sin dal periodo neolitico. La sua importanza era comunque dovuta al suo utilizzo nelle aree marginali dell'isola e prevalentemente per la produzione di latte. Dall'incrocio con la vacca sarda con altre tipologie di bovini, derivano altre razze considerate anch'esse a rischio estinzione. Una è la vacca Sardo-Bruna (7.840 fattrici), chiamata anche svitto-sarda, ottenuta  per incrocio e successivo meticciamento di bovini Bruni delle Alpi sulla popolazione autoctona  Sarda. Era molto diffusa in passato nel Sassarese. Maggiori informazioni su questa razza si trovano sul sito dell'ApaOr (Associazione allevatori della provincia di Oristano). Da un altro incrocio con la vacca Modicana è risultata la razza Sardo-Modicana (2.273 femmine riproduttrici),  allevata nelle province di Cagliari ed Oristano se ne contano secondo il registro anagrafico circa 4.000 capi.