Il fosforo è un elemento essenziale per tutte le forme di vita e per le piante è uno dei macronutrienti più importanti. È utilizzato in agricoltura sotto forma di fertilizzante ed è estratto da miniere di rocce fosfatiche. Queste sono localizzate in pochi Paesi del mondo quali Marocco e Africa del Nord, Cina, Stati Uniti e Russia.
Il fosforo è una risorsa non rinnovabile e le riserve in queste miniere stanno esaurendo. Il picco massimo di estrazione è stato stimato intorno al 2033.
Leggi anche
Il problema dell'estrazione del fosforo
Nonostante ci sia una continua richiesta di fosforo in agricoltura, i terreni coltivati ne sono fin troppo ricchi, tanto che questo può creare fenomeni di inquinamento (eutrofizzazione) o perdite per fenomeni erosivi e pratiche di lavorazione del terreno.
Se il fosforo è una risorsa non rinnovabile come si può garantire nel prossimo futuro la sua sostenibilità? A questo punto, diventa fondamentale imparare a gestire al meglio le risorse del Pianeta in via di esaurimento sviluppando, per esempio, economie circolari. Per risolvere il problema dell'estrazione del fosforo si possono utilizzare fonti secondarie per la produzione di fertilizzanti ottenute dal recupero e dal riciclaggio del nutriente: acque reflue, fanghi di depurazione, letame, carcasse di animali, rifiuti alimentari, eccetera.
Questo il tema del convegno organizzato il 4 maggio a Macfrut 2022. Il seminario dal nome "La sfida globale del fosforo in agricoltura" è stato tenuto da Ornella Francioso del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell'Università degli Studi di Bologna, Alberto Zanelli e Armida Torreggiani del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) - Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività (Isof) di Bologna.
Il protagonista principale del seminario è stato il progetto Rm@Schools 4.0, finanziato dall'European Institute for Innovation and Technology (Eit), che si prefigge una campagna di sensibilizzazione per il recupero delle materie prime critiche tra le quali, appunto, il fosforo. Il tutto è incentrato sul rendere l'educazione scientifica attraente per i giovani studenti affinché siano incoraggiati ad essere cittadini responsabili in grado di intraprendere azioni innovative per lo sviluppo sostenibile.
Nell'ambito del progetto è stata presentata un'attività sviluppata in collaborazione con il Liceo Scientifico Fermi di Bologna sul recupero del fosforo e del suo utilizzo in agricoltura. Da qui uno spunto per inserire la stessa attività nei percorsi scolastici di scienze naturali ed educazione civica delle scuole.
Educare e formare le nuove generazioni
Per assicurarci un futuro più sostenibile è necessario offrire attraverso la formazione scolastica nuove competenze: preparare la futura generazione a risolvere le grandi sfide ambientali, economiche e sociali. Per questo motivo la Comunità Europea ha investito e continua ad investire in una serie di progetti in tutte le scuole, per formare sull'uso sostenibile delle materie prime ed evitarne lo sfruttamento.
Nell'ambito del progetto Rm@Schools 4.0, a Macfrut 2022 sono stati ospitati 24 alunni della classe 4C del Liceo Fermi di Bologna di età compresa tra i 17 e i 18 anni che, in collaborazione con il Cnr e l'Università degli Studi di Bologna, hanno presentato tutte le attività svolte inerenti al problema dell'estrazione del fosforo e al suo recupero e riciclaggio.
In particolare, hanno svolto degli esperimenti di laboratorio che hanno previsto il recupero della struvite da urina sintetica e hanno poi dimostrato la sua attività fertilizzante in coltivazione idroponica. La struvite è un minerale costituito da ioni magnesio, ammonio e fosfato che si ottiene dalle acque reflue per precipitazione e cristallizzazione del fosforo. È un processo tra i più promettenti ed ecosostenibili che genera una sostanza che può essere utilizzata come un fertilizzante a lento rilascio.
Tra le varie attività, le studentesse e gli studenti del Liceo Fermi si sono occupati di redigere un questionario che hanno poi sottoposto alla comunità del liceo, comprensiva di tutti gli studenti, i genitori e i professori. Un questionario del tutto anonimo che aveva l'intento di indagare il livello medio di conoscenza e di consapevolezza sulla problematica del fosforo. Giovani e adulti si sono dovuti districare tra diverse domande, ad esempio: "come viene estratto il fosforo?", "a cosa serve?", "da dove viene importato in Europa?".
I risultati del sondaggio hanno evidenziato che l'82% degli intervistati non considera il fosforo una risorsa esauribile. Nel complesso la maggior parte delle persone è risultata poco o per niente consapevole riguardo l'argomento.
Non disperiamo però, progetti del genere è bene che vengano ripetuti proprio per aumentare le conoscenze che mancano e per promuovere azioni di divulgazione scientifica su temi dello sviluppo sostenibile nelle scuole e nella società.