Migliorare la qualità e il valore nutrizionale delle mele e creare a livello nazionale una gamma varietale diversificata, resistente alle principali malattie come oidio, ticchiolatura e colpo di fuoco, a bassa allergenicità per un più ampio spettro di consumatori ed, infine, più sostenibile, per ridurre gli interventi agronomici in campagna e compensare i prodotti chimici diradanti che l'Unione Europea sta ritirando dal mercato.
E', in sintesi, l'obiettivo del progetto 'Qualità della mela nell'era della post-genomica, dalla creazione di nuovi genotipi alla post-raccolta: nutrizione e salute' coordinato dall'Istituto agrario di San Michele all'Adige nell'ambito del progetto Ager, presentato oggi 9 maggio.
Il progetto Ager - Agroalimentare e Ricerca è un progetto di collaborazione tra Fondazioni per la ricerca scientifica in campo agroalimentare. Il progetto è realizzato da un'Associazione temporanea di scopo a cui hanno aderito 13 Fondazioni bancarie che hanno messo a disposizione complessivamente 27 milioni di euro di cui tre milioni destinati al progetto coordinato dalla Fondazione Edmund Mach. Ager finanzia la ricerca nei comparti ortofrutticolo, cerealicolo, vitivinicolo e zootecnico.
Particolare attenzione è data ai progetti con forti ricadute applicative. L'obiettivo infatti è contribuire al miglioramento dei processi produttivi, allo sviluppo di tecnologie e alla promozione e valorizzazione del capitale umano in un settore che, con un fatturato di oltre 180 miliardi di euro (il 22% di export), rappresenta il 12% del Pil nazionale e conta più di 270.000 imprese per complessivi 1.650.000 occupati.
Il progetto Ager mira a realizzare progetti condivisi e farsi snodo per connettere reti di collaborazione, spesso già esistenti, tra operatori del settore, università e centri di ricerca pubblici e privati.
Progetto 'Qualità della mela nell'era della post-genomica, dalla creazione di nuovi genotipi alla post-raccolta: nutrizione e salute' è partito ufficialmente il primo marzo e durerà tre anni.
Il progetto fa convergere competenze avanzate in quattro fondamentali campi fiori all'occhiello della Fondazione Mach: genomica, metabolomica, fisiologia e biologia del melo; utilizzerà sofisticate piattaforme e tecnologie di campo e le collezioni di germoplasma degli enti partecipanti che congiuntamente sono tra le più grandi d'Europa. L'Istituto di San Michele inoltre può contare su due importanti assi: il sequenziamento del genoma del melo concluso nell'agosto 2010 e le avanzate competenze nella genetica molecolare sviluppate in questi anni.
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