I danni che le cicaline possono causare sono di diversa natura e distinguibili principalmente in due tipi: diretti ed indiretti. I danni indiretti sono dovuti alla capacità di alcune specie di veicolare, in alcune circostanze, pericolosi agenti fitopatogeni quali virus, batteri, e fitoplasmi. In questa categoria, ritenuta la più pericolosa, vi è da annoverare lo Scaphoideus titanus (Fig 2.), vettore del fitoplasma agente causale della Flavescenza dorata della vite, grave malattia epidemica che ha portato a stilare un decreto ministeriale di lotta obbligatoria a tale vettore.
depigmentazioni ; imbrattamento Metcalfa pruinosa; sintomi della flavecenza dorata della vite
In realtà i danni diventano rilevanti solo nel caso di notevoli popolazioni di questo insetto, che in caso di forti attacchi provocano il disseccamento e l’accartocciamento delle foglie fino alla loro completa caduta.
Ma a destare preoccupazione è l’attività di questi insetti sulle piante aromatiche, le cui foglie vengono utilizzate in cucina per aromatizzare i cibi. In questo caso anche piccole e circoscritte depigmentazioni delle foglie possono determinare una mancata commercializzazione del prodotto.
Il controllo delle cicaline si effettua in genere al manifestarsi dei sintomi delle prime colonizzazioni con trattamenti di insetticidi. Trattandosi di piante aromatiche (timo, rosmarino, prezzemolo, menta, basilico, salvia), di possibile impiego alimentare, è bene ricorrere a insetticidi a bassa tossicità e a basso periodo di carenza, come ad esempio l’estratto di Piretro e l’etofenprox. Per quanto riguarda le altre colture, come la vite e altre piante arboree, la lotta può essere effettuata anche allargando ulteriormente la gamma dei principi attivi utilizzabili all’imidacloprid e alla deltametrina.
Inoltre, è interessante considerare il ruolo di alcuni ooparassitoidi appartenenti al genere Anagrus nel naturale controllo delle cicaline dannose (Fig.4). Questo minuto Imenottero, è in grado di compiere l’intero ciclo di sviluppo all’interno dell’uovo dell’ospite evitandone la schiusura.
Quindi, al fine di una gestione aziendale volta al rispetto dell’ambiente, è bene valutare la possibilità di mantenere delle siepi di piante spontanee per aumentare la biodiversità e di conseguenza la presenza di antagonisti naturali degli insetti dannosi.
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Fonte: Agronotizie