Risultato parzialmente positivo per la riunione FAO/UNEP (agenzia dell'ambiente delle Nazioni Unite) che si è tenuta a Roma dal 37 al 31 ottobre per decidere l'adozione della procedura PIC (Prior Information Consent, vedere articolo) per il tributyltin, l'endosulfan e il crisotilo.

Solamente il tributyltin (antimuffa per vernici) è stato inserito nella procedura PIC, che ricordiamo prevede che nel caso di transazioni riguardanti sostanze particolarmente pericolose per l'uomo e l'ambiente (lista attualmente costituita da 39 elementi, 40 con l'ultimo arrivato) l'esportatore ottenga il consenso dello stato importatore prima di spedire la merce. I 500 delegati di 120 paesi non sono riusciti ad accordarsi per le altre due sostanze in discussione, endosulfan (celebre insetticida) e il crisotilo (amianto o asbesto bianco). L'impatto di questa mancata decisione è senz'altro molto maggiore nel caso del crisotilo, in quanto l'endosulfan non è di libera vendita ma nella quasi totalità dei paesi dove viene utilizzato è soggetto ad autorizzazione (come peraltro tutti gli altri agrofarmaci) da parte delle autorità locali, che viene rilasciata sulla base di documentazione che può essere più o meno estesa, ma che almeno le informa che il prodotto sta per essere usato. Nel caso del crisotilo, invece, esso continuerà ad essere commercializzato senza vincoli di sorta nei 154 paesi (su di un totale di 192 paesi membri delle Nazioni Unite più Taiwan e Città del Vaticano) dove non è stato ancora bandito, sotto forma di cemento (tubi, fogli e ghiaia), materiali antifrizione (ganasce dei freni delle automobili, dischi dei freni, frizioni e freni per ascensori), isolanti dei tetti, fibre tessili, plastiche, gomme, guarnizioni per fornaci, coibentazioni per alte temperature, carta, componenti per l'industria nucleare e militare. Il divieto interessa quindi circa 750 milioni di persone, poco più dell'11% dell'intera popolazione mondiale (6.671.226.464 persone al 1° Luglio 2007). Nel loro sito web www.chrysotile.com i produttori rassicurano l'opinione pubblica che il progresso tecnico ha notevolmente ridotto i rischi legati all'utilizzo del prodotto, che risulterebbero ampiamente compensati dai suoi benefici, specialmente nei paesi in via di sviluppo. Rifiutandoci di pensare che gli standard di sicurezza possano essere diversi a seconda che ci si trovi in un paese “sviluppato” o “in via di sviluppo” e soprattutto perchè il Canada e gli Stati Uniti non possono essere definiti “in via di sviluppo”, veniamo a considerare le argomentazioni dei produttori che con decisione si oppongono non solo al bando (e questo è comprensibile) ma anche al fatto che le autorità dei paesi importatori vengano informate dei movimenti del crisotilo, che potrebbero anche essere utilizzate per effettuare monitoraggi che potrebbero (anzi potranno) anche confermare le tesi dei produttori stessi.

Riportiamo le 9 domande con le relative risposte riportate nel sito www.chrysotile.com e, stranamente, anche sul sito www.mesorfa.org (Mesothelioma Research Foundation of America):

  1. Vi sono differenze nella potenza biologica (leggi: cancerogenicità, n.d.a.) dell'amianto bianco (crisotilo) e quella dell'asbesto contenente anfiboli1? La patogenicità del crisotilo è molto inferiore rispetto a quella dell'amianto contenente anfiboli o miscele degli stessi. Sono citati studi clinici in cui la mortalità e la morbilità2 dei lavoratori esposti al crisotilo è molto inferiore rispetto a quella dei lavoratori esposti agli anfiboli. Commento. La bibliografia internazionale sembra essere concorde sulla minore pericolosità del crisotilo, anche se non mancano i lavori dove si nota un incremento dei casi di mesotelioma anche dove si lavora crisotilo non contaminato da anfiboli (Mirabelli et al., 2008)⁠.

  2. La lunghezza delle fibre ha influenza sulla potenza biologica dell'asbesto? La patogenicità delle fibre lunghe (superiori a 5 micron) cui sono esposti i lavoratori (ad esempio i minatori) è molto superiore a quella delle fibre corte (inferiori a 5 micron), quelle cui è potenzialmente esposta la popolazione che può trovarsi a maneggiare manufatti contenenti parti in asbesto, che viene considerata trascurabile.

  3. Qual è il rischio associato alla presenza di asbesto nell'aria ambiente? Trascurabile, in quanto l'asbesto proveniente dall'erosione delle formazioni geologiche è presente nell'aria già da prima che l'uomo iniziasse ad estrarlo dalle miniere.

  4. Asbesto e luoghi di lavoro. L'asbesto, se maneggiato con le dovute precauzioni, può costituire un rischio inaccettabile per i lavoratori? Risultati di indagini epidemiologiche mostrano che il rischio è limitato.

  5. Si può morire per l'esposizione ad una singola fibra di asbesto? Commento: chissà chi avrà suggerito una domanda tanto originale... Comunque questo è indimostrabile scientificamente, anche se, non essendo stato ancora stato calcolato con precisione il NOEL3 o NOAEL4, nessuno è in grado di escludere che una singola fibra possa causare la morte, anche se il buon senso suggerisce che questo evento è remoto.

  6. Asbesto nell'acqua potabile. Le tubazioni contenenti asbesto possono contaminare l'acqua potabile e di conseguenza costituire un pericolo per la popolazione? La bibliografia proposta dai produttori indica come i livelli di fibre di asbesto dell'acqua potabile non siano influenzati dal tipo di condutture utilizzate e come non si trovino evidenze epidemiologiche dell'esposizione all'asbesto attraverso l'acqua potabile. Tuttavia uno studio evidenzia come le fibre di asbesto ingerite possano raggiungere i polmoni ed essere potenziale causa di malattie (H. C. Hasanoglu, Bayram, A. Hasanoglu, & Demirag, 2008)⁠.

  7. I sostituti dell'asbesto esistono e sono più sicuri? Non vi è un unico sostituto dell'asbesto e su questi non vi sono sufficienti informazioni sulla loro sicurezza.

  8. Materiali antifrizione contenenti asbesto. Che impatto hanno sulla salute pubblica? Secondo la valutazione del rischio proposta dai produttori il quantitativo di fibre di asbesto che viene rilasciato nell'aria attraverso il consumo delle pastiglie dei freni è trascurabile, anche se chiunque abituato a lavare a mano la propria auto sarà sicuramente poco rassicurato da questa affermazione.

  9. Qual è l'impatto dell'utilizzo di cemento contenente crisotilo? Il materiale è stato inventato in Austria nel 1901 e da allora è stato utilizzato in tutto il mondo. Studi condotti nelle zone dove questo materiale è utilizzato indicano che il rilascio delle fibre di amianto nell'ambiente non è misurabile. L'Austria, avendo bandito l'amianto, ha però rinnegato questa sua invenzione.

Ovviamente non abbiamo sufficienti elementi per giudicare la solidità delle istanze dei produttori e nè abbiamo urgenza di farlo, almeno finchè l'asbesto sarà bandito in Europa. Vista l'ubiquità del prodotto e il fatto che la Cina è uno dei principali produttori mondiali (oltre 500.000 tonnellate, circa il 20% del totale mondiale) non saremmo tuttavia sorpresi se venisse alla ribalta, dopo un “caso melamina”, anche un “caso asbesto”.

 

Per saperne di più

- Agronotizie

- Hasanoglu, H. C., Bayram, E., Hasanoglu, A., & Demirag, F. (2008). Orally ingested chrysotile asbestos affects rat lungs and pleura. Archives of Environmental & Occupational Health, 63(2), 71-5. doi: J083115641T20671.

- Mirabelli, D., Calisti, R., Barone Adesi, F., Fornero, E., Merletti, F., & Magnani, C. (2008). Excess of Mesotheliomas after Exposure to Chrysotile in Balangero, Italy. Occupational and Environmental Medicine. doi: oem.2007.037689.

 

1Considerato il tipo di asbesto più pericoloso

2Rapporto percentuale tra il numero di giornate di assenza dal lavoro per malattia e il numero di giornate lavorative previste (ossia quelle effettuate più quelle mancate a causa della malattia.

3No Observed Effect Level

4No Observed Adverse Effect Level