Cosa ne sarà del progetto Liste di orientamento varietale dei fruttiferi finanziato dal Mipaaf e dalle regioni? Probabilmente sarà destinato a terminare con il finire del 2016.
Nato nel 1994, ha permesso di valutare diverse migliaia di varietà con lo scopo di dare informazioni oggettive e documentate a ricercatori, tecnici, frutticoltori, vivaisti e commerciali.

"Da tre anni il progetto non ha più finanziamenti pubblici - spiega Walter Guerra, responsabile del reparto di pomologia del Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg -, ed oggi ci chiediamo come sarà possibile andare avanti. Ci sono tre possibilità: privatizzare le prove di valutazione varietale, continuare nella direzione del finanziamento pubblico o creare una collaborazione pubblico-privata. Quest'ultima soluzione è quella più interessante e percorribile".

Negli ultimi anni sono nati diversi progetti che uniscono le aziende private e gli enti di ricerca pubblica. In questo modo le aziende hanno la possibilità di sfruttare il lavoro di ricerca, in cambio di un investimento economico nell'attività di ricerca e sviluppo.

"In Alto Adige abbiamo creato il Consorzio innovazione varietale SK Sudtirol - continua Guerra - che permette una stretta collaborazione tra pubblico e privato, allo scopo di valutare varietà e crearne delle nuove. Ne sono coinvolti il Centro di sperimentazione agraria e forestale del Laimburg ed i più importanti Consorzi frutticoli altoatesini.
La scelta varietale e dei portinnesti infatti è oggi più delicata ed importante che mai, sia per la numerosità delle innovazioni, sia per gli elevati costi d'impianto e sia per gli attuali risicati margini di profitto. Oggi non si può sbagliare perchè le decisioni che prendiamo determinano l'economia dell'azienda per i prossimi 15-20 anni".


Per parlare di questa tematica, lo scorso 24 novembre, all'interno degli eventi di Interpoma 2016, è stato organizzato un convegno dal titolo "Prove varietali su melo e pero: modalità, risultati e criticità. Il progetto italiano Liste varietali".
Sono intervenuti oltre cento partecipanti da ventidue paesi.
I profili coinvolti sono stati svariati: commerciali, consulenti, legali, tecnici, ricercatori, vivaisti, agricoltori e professori universitari. Un 'melting pot' di profili e di professioni uniti dall'interesse comune per le tematiche varietali.

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