“L'ipotesi di un divieto all'uso di questi principi sulla concia penalizzerebbe le nostre produzioni e la nostra operatività soprattutto alla luce degli sforzi compiuti finora per innalzare il livello tecnologico della concia industriale nei nostri stabilimenti". Così Paolo Marchesini, presidente di Assosementi, l’associazione che rappresenta l’industria sementiera in Italia, sottolinea il pericolo per l’agricoltura europea nel caso in cui il Comitato d'appello optasse per una misura sospensiva.
L'associazione informa in una nota che una recente indagine di Esa, European seed association, realizzata tra le aziende sementiere tedesche e francesi, evidenzia come sia possibile controllare effettivamente le polveri residue sulle sementi conciate rispettando i limiti dell’industria: 0,75 g/100.000 semi per il mais e 0,5 g/ 700.000 semi per il colza.
“in Europa procede a gonfie vele lo standard europeo di sicurezza e qualità della concia delle sementi (Esta), al quale già molte aziende sementiere hanno aderito – aggiunge Marchesini -. Eradicare questi principi senza un'attenta e approfondita analisi scientifica è una manovra azzardata, specialmente laddove manca l'appoggio della gran parte dei Paesi europei. È necessario un approfondimento scientifico rigoroso sul tema da parte degli organismi europei, per evitare che la nostra agricoltura perda una grande opportunità”.
Per maggiori informazioni sull’indagine Esa:
http://www.euroseeds.org/copy_of_ESA_13.0229.1.pdf
Per maggiori informazioni sullo standard Esta:
http://www.euroseeds.org/esta-european-seed-treatment-assurance
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Fonte: Assosementi