La coltura del nocciolo nel mondo si estende su una superficie di circa 496.000 ha per una produzione complessiva di circa 759.000 t. I maggiori paesi produttori sono la Turchia (70,5%), l’Italia (13,4%), gli Usa (4,1%) e la Spagna (2,8%). Tra i paesi emergenti si ricordano l’Azerbaijan (2,2%) Georgia, Iran e Cina (1,5%).

L’Italia produce circa 110.000 t ponendosi al secondo posto nella produzione mondiale. Complessivamente si sviluppa su una superficie investita pari a 69.300 ha con la tendenza ad un leggero calo negli ultimi anni pari al 2-3%. Le principali regioni interessate alla sua produzione sono rappresentate dalla Campania, Lazio, Piemonte e Sicilia (in ordine d’importanza) che da sole sono il 98% dell’intero volume.

In Italia il nocciolo riveste una certa importanza e riscuote un sempre maggiore interesse causato dall’elevata potenzialità del mercato (l’Ue è deficitaria di frutta secca ed è il primo importatore mondiale), aumento della domanda da parte dell’industria dolciaria (causato dallo sviluppo tecnologico agroalimentare ed alle diversificazione delle forme di consumo) e dalla possibilità di diversificare in alcuni territori la produzione agricola introducendo in alcune zone una coltura ad alto valore ambientale/paesaggistico ma con prospettive economiche incoraggianti.
Proprio per questo motivo il Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, Crpv - Centro ricerche Produzioni Vegetali), Comunità Montana dell’Appennino Reggiano e la Provincia di Reggio Emila hanno deciso di organizzare un convegno dal titolo “La coltura del nocciolo” che si terrà venerdi 14 Settembre 2007 presso il teatro Bismantova di Castelnovo ne' Monti (Re).

Tale convegno vuole fare il punto sulle prospettive economiche e di mercato di questa interessante coltura e fornire elementi tecnici sulla situazione in cui si trova.
Ad esso parteciperanno ricercatori e tecnici provenienti da alcune tra le principali aree di coltivazione italiana, in cui è stato raggiunto un elevato livello  di specializzazione basato sulla scelta di varietà di pregio e sull’applicazione di pratiche colturali e di meccanizzazione innovative.