Lunedì 24 luglio si è svolta la consueta visita guidata al progetto Astoria, promosso dal CRPV e realizzato grazie alla collaborazione con le aziende sperimentali (Az. Marani- Az. Stuard- CSSAA). La visita guidata si è svolta presso l’azienda Neri di Longiano e l’Azienda Bocchini di Sala di Cesenatico, entrambe ad indirizzo orticolo.
I presenti hanno avuto modo di valutare nell’ambito di un sistema aziendale il ruolo della rotazione quale strumento per razionalizzare la concimazione, la difesa, il controllo delle malerbe e l’organizzazione aziendale. Presso l’azienda Neri di Longiano (FC), tipica azienda di piccole dimensioni convertita al biologico che pratica una coltivazione intensiva di ortaggi, sono state visitate le diverse colture mettendo in luce gli aspetti positivi e negativi.
Il controllo delle malerbe è risultato uno degli aspetti più critici e con maggior fabbisogno di manodopera; si è ribadita l’esigenza di intervenire tempestivamente per eliminare le erbe spontanee sia lungo i fossi (applicando uno sfalcio alternato che possa salvaguardare un’area di rispetto per gli insetti utili) che a fine raccolta, evitando che la minore competizione della coltura possa portare ad un incremento delle malerbe e alla maturazione del seme che andrebbe ad incrementarne il numero presente nel terreno.
La visita al campo di anguria trapiantato a metà maggio, ha permesso di valutare le difficoltà di contenimento degli afidi quando si abbia un forte attacco e non siano presenti ausiliari quali coccinelle ecc. L’esecuzione di trattamenti di difesa con i prodotti ammessi si è rivelata inefficace avvalorando la tesi che in biologico si debba promuovere un maggior equilibrio parassita-predatore mettendo in campo tutte le pratiche che possano incrementare la presenza degli ausiliari (trasemina di specie appetite al parassita su cui si sviluppano anche i predatori, creazioni di corridoi ecologici ecc.). Alcuni problemi legati al controllo del ragnetto rosso e degli afidi si sono riscontrati anche su melone e melanzana, mentre un andamento positivo si è riscontrato per altre colture quali: pomodoro (determinato allevato a terra), bietola da foglie e asparago. Nell’ambito dell’incontro sono state rimarcate anche le difficoltà ad ottenere una giusta remunerazione per il prodotto, che rappresenta una delle cause di stasi dell’agricoltura biologica dopo anni di forte incremento.
Nella seconda azienda, anch’essa di piccole dimensioni e ad indirizzo prevalentemente orticolo, il terreno è utilizzato in modo abbastanza intensivo durante la primavera-estate, mentre spesso rimane senza colture durante l’autunno-inverno non avendo strutture protette. Si è analizzato il problema della specializzazione colturale e della difficoltà ad ampliare la gamma di colture sia per la ridotta superficie che per i vincoli di commercializzare derivanti dai programmi con la propria cooperativa. Molte colture pur agronomicamente valide sono, infatti, di scarso interesse commerciale perché hanno volumi troppo ridotti.
Nell’ambito della visita, si è avuto modo di approfondire aspetti legati al controllo delle malerbe (problemi su patata dovuti al convolvolo non controllato dal diserbo chimico) e all’impiego di nitrato di calcio invece del nitrato ammonico su lattuga iceberg. Si è discusso inoltre delle difficoltà di adottare un’adeguata meccanizzazione nelle aziende di piccole dimensioni e della necessità di rivedere l’organizzazione e la struttura delle attuali aziende per affrontare le nuove sfide del futuro.
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Fonte: Agronotizie