Nell’ambito dell’undicesima Giornata del Tomato World in Campo organizzata a Podenzano dall’Azienda Sperimentale “Vittorio Tadini” in collaborazione con il Crpv, si è svolta la consueta Visita alle prove di confronto varietale di I e II livello a ciclo precoce.
La Visita ha mostrato ad un folto gruppo di tecnici di ditte sementiere, rappresentanti delle associazioni dei produttori, amministratori pubblici,  ben 38 varietà di I livello e 13 di II livello.
Non avendo raggiunto ancora la piena maturazione, si sono potuti apprezzare elementi agronomici quali la precocità e la resistenza/tolleranza alle fitopatie, mentre per altri aspetti come la consistenza, il colore delle bacche o la maturazione occorrerà attendere la seconda Visita che si effettuerà nel mese di Agosto.
L’andamento stagionale così caldo e siccitoso ha fatto sì che non si verificassero problemi di batteriosi o peronospora.
Alla fine della visita, si è svolta la parte convegnistica, che ha presentato a tutti i partecipanti un tema di attualità come quello dei distretti produttivi.
Interessante e ben articolato è stato il quadro generale fornito dal prof. Gabriele Canali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel quale ha sottolineato come la creazione di una fitta rete di relazioni tra i diversi attori delle filiere produttive sia importante per la valorizzazione del prodotto, avanzando la proposta della creazione di un distretto produttivo unico per la zona di Parma e Piacenza.
Per contro, pur condividendo la scelta del distretto, sia gli interventi di Gianni Brusatassi (ASIPO), Marco Crotti (CIO) e Giovanni Lambertini (AINPO) hanno evidenziato come un concetto troppo restrittivo e circoscritto di distretto risulti controproducente per tutta la filiera.
Da qui, allacciandosi al concetto di “Massa Critica”, è emersa la proposta di estendere il distretto ad una zona molto più ampia, che comprenda, ad esempio, tutta la zona padana.
Ad ogni modo, anche da quanto emerso il 26 luglio a Roma in occasione della firma del primo Accordo Quadro sul pomodoro da industria, è importante mantenere linee di strategia unite e compatte a livello nazionale, per muoversi più facilmente in uno scenario comunitario che, in vista dei negoziati per la nuova Ocm ortofrutta e il disaccoppiamento proposta dalla PAC, potrebbe risultare svantaggioso per tutta la produzione nazionale del pomodoro.
Con queste prospettive la soluzione migliore per la tenuta della filiera nazionale, auspicata nell’intervento di chiusura da Luciano Trentini-Regione Emilia-Romagna, va cercata trovando un punto di equilibrio a livello europeo, in cui anche la Regione Emilia-Romagna giochi un ruolo di grande importanza.

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