Nuova città e nuova sede per l'edizione 2025 di Enoforum, ma stesso interesse da parte del pubblico, composto da enologi, agronomi, tecnici aziendali, produttori, studenti e ricercatori.

 

1.300 le presenze registrate all'interno degli spazi del Centro Congressi di Veronafiere, con le due sale attive (una nazionale e una internazionale con traduzioni simultanee) spesso gremite di gente, segno del grande interesse verso le ricerche nel campo vitivinicolo.

 

Il programma si è strutturato su tre giornate (dal 21 al 23 maggio scorsi) dense di relazioni di ricercatori italiani e internazionali, con l'ausilio dei responsabili R&D delle maggiori aziende partner del settore.

Una sala dedicata alle degustazioni ha invece visto susseguirsi quattordici sessioni con vini sperimentali, nati dallo studio dei reparti ricerca e sviluppo aziendali, spesso affiancati dalle università e dagli istituti di enologia italiani.

La giornata del 23 maggio scorso è stata dedicata agli spumanti e alle tecniche di produzione più innovative riguardanti le bollicine, con un'ampia panoramica anche in sala degustazione.

 

Quest'anno anche due novità importanti nell'ambito della manifestazione: il convegno scientifico internazionale GreenWINE, organizzato con l'Università degli Studi di Verona nei due giorni precedenti Enoforum, e l'evento "I vini della conoscenza", una degustazione dedicata a giornalisti e comunicatori, con focus sulla tecnologia come veicolo di sostenibilità e salubrità dei vini.

 

"Enoforum compie quest'anno venticinque anni - ricorda Gianni Trioli, ceo di Vinidea, la società che organizza la manifestazione - che hanno visto un continuo crescendo nel numero di partecipanti e nella quantità e qualità dei contenuti. La ragione del successo di Enoforum, in Italia e all'estero, sta nel sapere far incontrare, conoscere reciprocamente e cooperare le tre categorie di soggetti che insieme creano l'innovazione: i ricercatori, che studiano e comprendono i fenomeni naturali; le aziende fornitrici, che realizzano nuovi mezzi tecnici per migliorare la qualità e la sostenibilità del vino; i tecnici pionieri, che validano la nuova tecnica in varie situazioni produttive, rendendola fruibile da tutto il settore vitivinicolo".

 

I numeri di Enoforum 2025

Enoforum si riconferma la conferenza vitivinicola più grande e importante d'Europa, con numeri notevoli:

  • centocinquantacinque relazioni sulle più recenti innovazioni per il vigneto e per la cantina, presentate da:
  • centouno relatori indipendenti, da università o centri di ricerca pubblici,
  • trentasei relatori stranieri, da dieci Paesi vitivinicoli del mondo,
  • dieci progetti di ricerca: regionali, nazionali ed europei,
  • trentasei poster su nuove tecnologie e conoscenze,
  • cinquanta aziende che presentano le innovazioni risultanti dalla loro attività di Ricerca&Sviluppo,
  • quattordici sessioni di degustazione, per comprendere gli effetti sensoriali delle innovazioni,
  • quaranta espositori, tra stand e desk, per approfondire le informazioni con gli esperti delle aziende.

 

Chi si fosse perso qualche relazione non deve comunque preoccuparsi: tutte le registrazioni degli interventi saranno progressivamente disponibili in questa pagina, con accesso prioritario agli abbonati Premium.

 

Carta d'identità di Enoforum

Enoforum 2025 è stato patrocinato dall'Oiv, l'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, dal Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), dalla Regione Veneto, dalla Provincia e dal Comune di Verona.

 

La parte scientifica è stata realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Biotecnologie dell'Università degli Studi di Verona, leader dello Spoke7 del Consorzio iNEST, parte del programma New Generation EU.

 

La manifestazione ha visto la collaborazione di Unione Italiana Vini-Simei, di Assoenologi, che conferirà un premio per la migliore ricerca italiana (che verrà consegnato durante il 78° Congresso nazionale ad Agrigento), di Onav, l'Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino, dell'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali e del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati.