Le donne in agricoltura, protagoniste attive dello sviluppo economico, sociale e ambientale sostenibile dell'intero pianeta, trovano ancora ostacoli di parità di genere. Ad oggi rappresentano oltre un quarto della popolazione mondiale, nei paesi in via di sviluppo, costituiscono circa il 43% della forza lavoro e producono la maggior parte del cibo disponibile con un ruolo primario per la sicurezza alimentare.

Ed è proprio a loro che l'Onu ha istituito, nel 2007, la giornata internazionale delle donne rurali, che si è tenuta lo scorso 15 ottobre.
Un'occasione unica per prestare attenzione alla voce delle donne di tutto il mondo, obiettivo fondamentale per il miglioramento delle loro condizioni di vita e per il progresso dell'intera umanità.


La parte femminile di Cia - Agricoltori italiani

Anche Donne in campo, l'associazione al femminile di Cia che rappresenta 10mila donne imprenditrici, supporta le protagoniste nelle zone rurali.
"Le donne che vivono e lavorano in queste zone - afferma la presidente nazionale di Donne in campo Pina Terenzi sono lì come presidio, creano vere e proprie comunità, affrontando con coraggio i problemi che la zona rurale presenta".

"Sempre più spesso - continua la presidente - le donne che compiono questa scelta hanno legami profondi con quei territori che vogliono riportare in vita. Le donne che fanno impresa nelle zone rurali lo fanno per vocazione, intendono davvero gettare le basi per costruire un futuro agricolo migliore".


Copagri, a sostegno delle attività femminili

Anche la Confederazione dei produttori agricoli sostiene le donne nell'avvio delle loro attività imprenditoriali agricole.
"La naturale propensione femminile all'innovazione, la capacità di adattamento, il legame più forte che le donne hanno con la terra e con il territorio sono elementi vincenti delle aziende agricole a conduzione femminile" afferma il presidente di Copagri Franco Verrascina.

"Il valore delle donne rurali, inoltre, non è commisurato solamente al grande lavoro che svolgono, dal momento che la loro fondamentale importanza sta anche nel contribuire al sostegno economico e sociale delle proprie comunità, che sempre più spesso portano avanti affrancandosi da un sistema patriarcale dal quale sono state penalizzate", conclude il presidente.

donna in agricoltura
(fonte: © Copagri)


Corteva, gli ostacoli da affrontare

La divisione agricoltura di DowDuPont ha commissionato un sondaggio, svolto in 17 paesi, che ha coinvolto 4.160 donne rurali
"Abbiamo realizzato questo studio per approfondire la condizione attuale delle donne che lavorano in agricoltura nel mondo – afferma Krysta Harden, vice president external affairs and chief sustainability officer di Corteva Agriscience – e per creare un riferimento iniziale da cui partire per poter misurare i progressi". 

Identificare gli ostacoli
I risultati del sondaggio rivelano che le donne intervistate percepiscono diffusamente una discriminazione di genere, dal 78% in India al 52% negli Usa.
Solo la metà dichiara di avere lo stesso successo delle controparti maschili; il 42% dice di avere le stesse opportunità degli uomini, e solo il 38% afferma di essere autorizzata a prendere decisioni sull'utilizzo degli utili nell'allevamento e in agricoltura. 

Quasi il 40% delle intervistate riferisce di avere un reddito inferiore agli uomini e minore accesso ai finanziamenti. In alto nella classifica delle preoccupazioni troviamo la stabilità finanziaria, il benessere delle loro famiglie e il raggiungimento di un equilibrio lavoro/vita. 

Cosa hanno risposto le donne italiane 
Anche l'Italia è stata tra i paesi oggetto di studio del sondaggio.
Con un età media di 34 anni, le intervistate hanno dichiarato di essere orgogliose di lavorare in agricoltura (91%) nonostante ancora la forte percezione della discriminazione di genere del 67%, una problematica comune alle colleghe di tutto il mondo.

Manuela Rancati, sales manager seeds di Corteva Italia, conferma: "Questo studio ci ha permesso di capire le condizioni, le impressioni e le preoccupazioni di tutte le donne impiegate nel settore. Nonostante la maggior parte sia orgogliosa di lavorare in agricoltura, tale dato non si traduce in soddisfazione. Il loro costante impegno in un settore che culturalmente si ritiene maschile rappresenta una sfida quotidiana, per rimuovere molti più ostacoli rispetto agli uomini, perché indipendentemente dal lavoro che svolgono e dal paese in cui vivono, molto spesso devono occuparsi anche dei figli e della gestione familiare. Per Corteva è fondamentale supportarle fino al successo, anche se ci vorranno decenni".
 
Studio di Corteva
(fonte: © Corteva Agriscience™)