Agriumbria esce dai padiglioni fieristici ed entra in azienda per promuovere dei momenti di alta formazione e confronto tra addetti ai lavori sui temi di attualità del settore. Un'operazione fortemente voluta da Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere, per contribuire a sostenere l'innovazione e l'aggiornamento delle imprese agricole dell'Umbria e del centro Italia.

Si parte venerdì 23 febbraio, presso la Dondi Spa, zona industriale Ospedalicchio di Bastia Umbra (Pg), con il convegno interattivo dal titolo "Impresa agricola, continuità e alleanza generazionale". Un tema poco trattato e molto spesso sottovalutato, che invece risulta fondamentale per garantire il successo e lo sviluppo negli anni delle imprese. In una regione e in un paese dove 9 imprese su 10 sono a conduzione familiare il tema del ricambio generazionale può essere, se gestito, un'opportunità di crescita.

Quella del 23 febbraio sarà un'occasione per indagare le modalità decisionali, i criteri organizzativi, e i processi di governo e controllo delle imprese agricole e agroalimentari a conduzione familiare. Come spiega Bogliari: “Si tratta di un'iniziativa rivolta agli imprenditori agricoli della nostra regione, una giornata dove attraverso studi e ricerche saranno fornite indicazioni pratiche e analisi sulla gestione delle imprese agricole a conduzione familiare. Agriumbria, in occasione dei suoi 50 anni, inaugura in questo modo una nuova modalità di interazione con i suoi principali interlocutori, gli imprenditori agricoli, fornendo loro occasioni di crescita su problematiche e opportunità attuali che li interessano da vicino. La fiera, grazie anche alla collaborazione delle associazioni di categoria, va oltre la fiera e si propone come motore permanente di innovazione e sviluppo”.

Come spiega Sergio Cimino, tra i relatori del convegno, esperto di family business e docente emerito di Strategia e organizzazione presso gli Atenei di Perugia e Siena: “Le imprese agricole a conduzione familiare, indipendentemente dalle dimensioni, sono caratterizzate da modalità organizzative e di controllo profondamente diverse dalle più grandi e strutturate imprese manageriali. Questa differenza non è un fattore neutro ed irrilevante ai fini della continuità e della trasmissione alle nuove generazioni, ma frequentemente rappresenta un motivo di successo o un freno allo sviluppo dell’impresa”. In Italia 9 imprese se su 10 sono familiari, sviluppano l’80% del Pil, occupano oltre il 75% della forza lavoro: è una combinazione di numeri che non trova riscontro in nessun altro paese del mondo. Dunque, le sorti dell’impresa familiare condizionano, in positivo o in negativo, quelle dell’economia generale del Belpaese più di quanto avvenga in qualsiasi altro contesto. Diventa allora miope pensare che l'impresa di famiglia possa essere gestita mutuando e riproponendo metodi, criteri e modelli pensati per altre realtà.

Al convegno promosso, in occasione del 50° anniversario della fiera nazionale dell'agricoltura, zootecnia e alimentazione, in programma all'Umbriafiere di Bastia dal 6 al'8 aprile, interverranno Catiuscia Marini, presidente Regione Umbria; Fernanda Cecchini, assessore all'Agricoltura Regione Umbria; Stefano Ansideri, sindaco di Bastia Umbra; Lamberto Pettirossi, presidente Dondi Spa.
Sono previste le testimonianze di Daniele Grigi, Gruppo Grigi - Filiera Alimentare; Elena Tortoioli, presidente Giovani Impresa Coldiretti; Guido Gatti, presidente regionale Giovani agricoltori Confagricoltura; Matteo Bartolini, già presidente Consiglio europeo Giovani agricoltori e presidente Cia Umbria.