Si inaugura domani, martedì 8 marzo, alle 16 nella sede dell’Accademia dei Georgofili la mostra fotografica: “Pietro Porcinai. Paesaggista giardiniere (1910-1986)”. L’esposizione, ideata e curata dalla figlia Paola Porcinai, è stata patrocinata da Garden Club Firenze, Società toscana di orticoltura e Ordine dei dottori agronomi e forestali della Provincia di Firenze. Interverranno all’inaugurazione Giannozzo Pucci, giornalista e direttore Lef, Libreria editrice fiorentina e Alberto Giuntoli, presidente della Società toscana di orticultura. 
La mostra resterà aperta fino al 22 marzo, con orario 15-18, da lunedì a venerdì. Ingresso libero.

L’esposizione presenta 13 opere significative del famoso paesaggista fiorentino, su circa un migliaio di quelle realizzate, attraverso 44 fotografie scattate con grande maestria da Dario Fusaro, affermato fotografo di giardini e paesaggi. Oltre a permettere di ammirare alcuni capolavori di giardini e paesaggi creati da Pietro Porcinai, la mostra è l’occasione per proporre una riflessione sul giardino, simbolo di una natura rivissuta secondo il senso estetico e morale come inconscia aspirazione dell’incontro tra umano e divino.
Le immagini, che riguardano opere esemplari, diverse per ubicazione, tematiche, cronologia, disegno, e che documentano il loro stato di conservazione, riguardano alcuni giardini capolavoro del Paesaggista presso le Ville I Collazzi (Firenze), L’Apparita (Siena), Ottolenghi (Acqui Terme- Alessandria) ed altre; ed inoltre i parchi di Pinocchio a Collodi (Pistoia) e del Centro Mondadori a Segrate (Milano), nonché la terrazza del Palazzo Gondi (Firenze).

L’esposizione intende onorare la memoria di Pietro Porcinai a trent’anni dalla sua scomparsa, ribadendo il valore e l’unicità dell’opera del Paesaggista attraverso la fotografia, elemento fondamentale di comunicazione e di espressione creativa, ricordandolo non solo come geniale creatore di giardini e paesaggi ma anche come strenuo difensore di essi oltreché dell’agricoltura e della natura.
Le città si espandono sottraendo migliaia di ettari alla campagna e quindi di terreni fertili che possono essere coltivati.....Occorre ribellarsi alla distruzione dei terreni agricoli perché l’agricoltura producendo alimenti sani è indispensabile alla sopravvivenza umana e perché la terra e la bellezza del paesaggio appartengono a tutti” (Pietro Porcinai).

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