L'avvio di un'attività imprenditoriale è, infatti, indice di investimento nel Paese di arrivo e di una progettualità a lungo termine, che coinvolge spesso tutto il nucleo familiare.
Secondo i dati Infocamere, alla fine del terzo trimestre 2012, gli imprenditori stranieri attivi in Italia erano circa 591 mila, con un incremento del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2011. Si tratta di una tendenza opposta rispetto a quella che riguarda gli imprenditori italiani, che nello stesso periodo hanno registrato una contrazione del -1,5%.
I principali settori di attività sono il commercio (32,9% del totale degli imprenditori stranieri), le costruzioni (24,0%) e le attività manifatturiere (10,2%).
E veniamo all'agricoltura. Gli imprenditori che sono occupati nel settore agricolo rappresentano solo il 2,9% del totale degli imprenditori stranieri, con un contributo abbastanza limitato: in questo settore, infatti, le imprese straniere producono l'1,6% del valore aggiunto totale (pari a quasi 76 miliardi all'anno, il 5,5% dell'intera ricchezza prodotta a livello nazionale), a fronte di un 13,8% nelle costruzioni, 10,1% nel commercio, 6,6% nella manifattura, 6,3% nei servizi alle persone e 4,9% nei servizi alle imprese.
Per mettere in luce il ruolo dell'imprenditoria straniera nel settore agricolo e individuare aree problematiche su cui eventualmente intervenire anche con strumenti di politica, l'Inea, nell'ambito del progetto "Promozione della cultura contadina", ha realizzato in collaborazione con la Fondazione Leone Moressa un'indagine sulle imprese agricole italiane gestiste da stranieri.
Ne è emerso un quadro interessante, sia dal punto di vista della varietà dei soggetti impegnati sia da quello delle attività realizzate.
Il volume Le imprese straniere nel settore agricolo in Italia, pubblicato nel corso del 2013, presenta i risultati dell'analisi dei dati forniti da Infocamere e di quelli emersi da un'indagine questionaria realizzata ad hoc per capire meglio quelle dimensioni più complesse altrimenti difficili da scoprire. Si tratta di un argomento molto complesso da approcciare, fatto di piccoli numeri e di situazioni molto differenziate all'interno del medesimo universo di riferimento, che ha quindi richiesto un'attenzione particolare anche nell'impianto metodologico e nel rapporto con i soggetti da intervistare.
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Fonte: PianetaPSR