"I trend delle materie prime censite da Confindustria recano, sull'arco dei dodici mesi (dicembre 2010/2009), un aumento delle quotazioni alimentari del +45,3%, ben sopra il +35,6% e il +31,9% segnati, rispettivamente, dai combustibili e dai prodotti non alimentari". 

Lo rende noto la Federalimentare spiegando che tale accelerazione si sta già riflettendo sui prezzi alimentari alla produzione, che si sono portati sul +4,1% nel confronto dicembre 2010/2009. 

"Si tratta di aumenti - continua  Federalimentare - che non potranno non avere effetti sull'inflazione alimentare, col rischio che quest'ultima acceleri anche nei prossimi mesi, dopo una fase di forte stabilizzazione lo scorso anno. Non a caso, i prezzi alimentari al consumo cominciano a risentire i primi contraccolpi di questa situazione". 

"Il problema non è solo nazionale - spiega Filippo Ferrua, presidente di Federalimentare - e nemmeno esclusivamente europeo; si tratta di una dinamica mondiale. Di fronte a una situazione di crisi di natura sempre più strutturale come questa - afferma Ferrua - le ricadute sui prezzi alla produzione ed al consumo sono inevitabili. Servono innovazioni finalizzate all'aumento delle quantità e qualità prodotte, nuove garanzie e strumenti assicurativi e nuove regole, anche sui titoli derivati".