Gli arresti effettuati dalla Dia di Roma e dalla squadra mobile di Caserta, congiuntamente con le indagini svolte dalla procura distrettuale antimafia di Napoli, dimostrano la necessità di un nuovo presidio per la legalità.
“La scoperta da parte delle forze dell’ordine – dichiara il presidente nazionale Confeuro Rocco Tiso – delle infiltrazioni malavitose all’interno della filiera agricola, rilanciano l’esigenza di un nuovo piano per la legalità che faccia finalmente luce sulle numerose e immotivate storture presenti nel mercato agro-alimentare. L’azione dei clan mafiosi, messa in luce dall’ottimo operato delle autorità, evidenzia in modo netto l’incidenza del crimine organizzato sul lievitare dei costi dei prodotti agricoli, come altresì il grave danno da questi causato a produttori e consumatori”.
“Perché l’agricoltura italiana possa finalmente ripartire è necessario convocare un tavolo di concertazione per un piano nazionale agricolo che manca a questo Paese dal 1951, ed è di tutta evidenza che tra le tematiche da affrontare debba esserci quella del come arrestare le infiltrazioni mafiose all’interno del mercato. L’agricoltura – conclude Tiso – non può essere concepita come un semplice aggregato economico, ma anche come un modello morale che lega l’uomo alla terra e che si basa sul rispetto e l’onestà”.