Costituzione italiana e agricoltura, diversificazione delle aziende agricole, rapporto con altri settori produttivi, complessità delle relazioni tra i soggetti e i territori e creazione della competitività del settore a partire da nuove basi: sono stati questi i temi principali affrontati nel corso del convegno organizzato dall'Inea (Istituto Nazionale di Economia Agraria) e dall'Associazione Manlio Rossi-Doria per sottolineare il ruolo rivestito oggi dall'agricoltura all'interno di un contesto generale molto cambiato rispetto a 60 anni fa. 

"L'iniziativa di oggi - ha detto il presidente dell'Inea Lino Carlo Rava - è quanto mai opportuna proprio per essere organizzata in collaborazione con l'associazione intitolata a Manlio Rossi Doria, che guidò l'Inea dal settembre 1944 all'ottobre 1947, vale a dire in un periodo cruciale per l'elaborazione della legge fondamentale dello Stato. Proprio al suo lavoro - ha aggiunto Rava - si deve il ruolo fondamentale assegnato alla ricerca e alla politica agraria nella Costituzione repubblicana. Non a caso - ha sottolineato Rava - l'Inea fu la sede della Sottocommissione Agricoltura della Costituente". 

Il convegno è stato incentrato sulla modifica delle politiche comunitarie in materia di Pac e di sviluppo rurale relativamente alle dinamiche ambientali e di integrazione con altri settori. 

Nel corso dell'incontro sono intervenuti, tra gli altri, il Comandante dei Carabinieri Politiche Agricole, Vincenzo Aloni, che ha aperto i lavori, Giuseppe Blasi del Mipaaf che ha focalizzato l'attenzione sul ruolo dello sviluppo rurale nel processo di trasformazione dell'agricoltura, Giuseppe Barbero che ha analizzato gli aspetti principali della costituzione e delle politiche agrarie negli anni ‘50 e '60, Francesco Adornato che ha posto l'accento sul rapporto tra costituzione e agricoltura, Alfonso Pascale che ha parlato della funzione sociale dell'agricoltura e Michele De Benedictis dell'Associazione Manlio Rossi-Doria che ha concluso il convegno.