Calo del 20% del fatturato rispetto a quello del 2006 per le Pmi che producono prodotti da ricorrenza (periodo di riferimento: prima decade di dicembre), dissipate centinaia di migliaia di euro di derrate alimentari deperibili e perdite di guadagno irrecuperabili. Mancanza di materie prime, ritardi di consegne e alimenti non evasi. UnionAlimentari-Confapi sintetizza le conseguenze che lo sciopero degli autotrasportatori ha avuto ed avrà sulle Pmi alimentari. Lo sciopero ha colpito tutte le imprese del settore agroalimentare, indipendentemente dalla dimensione, ma per alcune, piccole e medie, comporterà la perdita di una buona fetta del fatturato annuo, se si considera che il 100% di questo viene prodotto nelle prime due settimane di dicembre”. Il presidente UnionAlimentari, Renato Bonaglia, si riferisce alle aziende che producono cibi legati al periodo natalizio (imprese dolciarie, di frutta secca, di cesti alimentari natalizi). Ingenti perdite anche per gli alimenti deperibili, quali frutta, verdura, carne, pesce. Ingiustificato il modo di scioperare: “Comprendiamo le ragioni degli autotrasportatori, ma non i modi di scioperare. Che hanno rasentato il senso civico e democratico del vivere sociale, hanno portato all’inutile spreco di preziose derrate alimentare e comporteranno, per l’economia nazionale, conseguenze a lungo termine”.