Bayer CropScience nel 2006 ha consolidato la propria posizione nel settore ed ha chiuso con un risultato positivo, fatturando 187,8 milioni di Euro, evidenziando un inizio 2007 altrettanto positivo. Bayer CropScience dispone di una ricca pipeline in grado di offrire soluzioni tecnologicamente avanzate per l’agricolura.
L’impegno nell’innovazione e nell’ampliamento della gamma offerta è incessante e negli ultimi due anni è proseguito con l’immissione sul mercato di nuovi importanti prodotti:
Divisione Crop Protection
• Hussar maxx®, erbicida per il frumento
• Merlin expert®, erbicida per il mais
• Poncho®, insetticida per la concia del seme di mais
Divisione Environmental Science
• Baythion® Esca formiche
• Confidor® Spray, insetticida
• Quick-Bayt® Spray, per il controllo delle mosche in ambito rurale
• Aqua K-Othrine®, per il controllo delle zanzare in ambito urbano.
La continua attività di sperimentazione e registrazione consentirà a breve di ottenere l’ingresso di nuove molecole:
• R6 Erresei Albis®, fungicida per il controllo della peronospora della vite
• Laudis®, diserbante per il mais
• Confidor® O-TEQ®, insetticida caratterizzato da una formulazione innovativa.
L'Italia si pone ai primi posti nella classifica dei Paesi più importanti per BCS: questa posizione fa sì che le esigenze dell'agricoltura italiana in termini di soluzioni innovative per la protezione delle colture vengano prese in seria considerazione quando si deve decidere come e dove investire per lo sviluppo di nuovi agrofarmaci.
“Ma gli scenari in cui operiamo – dichiara Frank Terhorst - potrebbero cambiare: attualmente sono in discussione in Parlamento e in Consiglio europei normative più restrittive per quanto concerne la registrazione e l'impiego degli agrofarmaci”. Tali norme, il cui spirito indubbiamente condivisibile è la tutela del consumatore e la salvaguardia dell'ambiente, si traducono però in una serie di criteri molto rigorosi e rigidi basati principalmente sul pericolo potenziale delle sostanze e non sull'effettivo rischio derivante dal loro impiego. “Le conseguenze – dice Terhorst - potrebbero essere negative per gli imprenditori agricoli che, avendo a disposizione un numero ridotto di soluzioni per la protezione delle colture, si potrebbero trovare in una situazione competitiva svantaggiata rispetto ai colleghi extra europei”.
Bayer CropScience e gli Ogm
"Purtoppo oggi non c'è molta cultura sugli Ogm - dice Terhorst - e spesso vengono vissuti in modo negativo e preconcetto. Bayer ha sempre investito sia sul breeding (tecnica tradizionale), sia sugli Ogm. Ognuno sceglierà ciò che desidera produrre. Non è facile affrontare in modo sereno l'argomento in quanto, pur avendo la documentazione scientifica a supporto, spesso è oggetto di speculazioni politiche. Una volta condivisi (e divulgati) i benefici, saranno gli stessi consumatori a vedere con occhio diverso queste tecnologie, esattamente come avviene per il settore farmaceutico".
Bayer e la comunicazione di filiera
Grazie all'organizzazione presente capillarmente in tutt'Italia, Bayer CropScience è in grado di intervenire sui processi produttivi e far sì che vengano applicate le più innovative tecniche produttive da parte degli agricoltori. A fianco di questa rete capillare (oltre 300 persone) è stata realizzata la collana "Coltura e Cultura" che ha come obiettivo quello di diffondere cultura tra i vari attori delle filiere. Sono disponibili i volumi "Il grano" e "Il pero" mentre il volume "La Vite e il Vino" verrà presentato in occasione del convegno dell'11 dicembre a Firenze.
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Fonte: Bayer CropScience