Si è tenuto oggi nella sede Api di Brescia, l’incontro tra imprese di pastificazione e molini del centro-nord Italia organizzato da UnionAlimentari e presieduto dai presidenti UnionAlimentari del settore pasta, Massimo Andalini, e del settore pane e sostitutivi, Giorgio Zubani, per delineare un quadro di riferimento e possibili strategie d’azione che la piccola e media industria di trasformazione può adottare per fronteggiare l'inarrestabile incremento del prezzo del frumento e della semola. All’incontro erano presenti imprenditori del settore e il direttore generale del Consorzio agrario di Parma, Massimo Facchini.
E' emersa la chiara necessità, da parte delle aziende pastaie, di affrontare una situazione che ha in Italia caratteristiche peculiari che la rendono ancor più insostenibile: la pasta è considerata un prodotto convenienza e per questo è fortemente deprezzata. L’indice di aumento medio dell’intero paniere Istat, dal 1995 a maggio 2007 - con base 100 - è stato di 26 punti. La pasta, invece, ha registrato un aumento che, oltre ad essere al di sotto della media (solo +8,1 punti) è bassissimo rispetto a quello di altri beni affini: il riso (+21). Sul fronte del mercato frumento l’elevata produzione nazionale di grano duro (1.350.000 ettari coltivati a grano duro, con aumenti di superficie per il 2008) è insufficiente rispetto al fabbisogno interno (circa 60 milioni di quintali) e l’importazione di grano estero, che presto raggiungerà il 50% del fabbisogno interno rispetto all’attuale 30-35%, comporta l’utilizzo di materia prima di qualità inferiore. Come afferma Andalini, “Dall’incontro è emersa una chiara disorganizzazione dell’intera filiera: dall’agricoltore che è pronto a deposito, a quotazioni di frumento che variano più volte nella stessa giornata, ai molini che vendono a cadenza giornaliera e a piccole partite. Oltre all'assenza di coesione all’interno del comparto dei pastai”. “Sarà compito di UnionAlimentari promuovere contratti quadro che coinvolgano i soggetti della filiera, dall’agricoltore al produttore di pasta, economicamente vantaggiosi per tutti. A questo dovranno affiancarsi investimenti in ricerca e diversificazione".