Incremento dei prezzi di farina, latte, burro, uova tra il 30 e il 40%. Scorte di burro mai così basse. Costi di produzione maggiori e non assorbibili dalle imprese. Impossibilità di rivedere i contratti di fornitura con la Gdo, siglati prima del cambiamento di scenario. A fronte di tale situazione UnionAlimentari - Confapi, Unione nazionale della piccola e media impresa alimentare allerta: nei prossimi mesi si prevedono crescenti difficoltà per l’industria di trasformazione agroalimentare italiana. A luglio scatta l’allarme: i produttori di pasta denunciano un incremento medio del prezzo della semola di 90 euro/ton a fronte di una riduzione delle scorte di materia prima e di inesistente potere contrattuale con i molini (solo contratti giornalieri e a piccole partite). All’origine, la contrazione dell’offerta di frumento duro (in Italia, leader europeo nella produzione e trasformazione di tale cereale, nel 2007 si sta registrando – 20% delle rese, -30% della produzione totale) e l’aumento della domanda. Il presidente di UnionAlimentari, Renato Bonaglia: “Prevediamo un periodo di forte difficoltà per le nostre imprese: gli aumenti delle materie prime non si potranno recuperare per l’impossibilità di ritoccare i contratti in essere con la Gdo. Ciò causerà un’ulteriore perdita di competitività del sistema agroalimentare nazionale e molte imprese non sopravviveranno. Urge un patto tra imprese e distribuzione per tutelare il consumatore, ma anche il nostro sistema imprenditoriale, soprattutto delle Pmi agroalimentari, che non può competere con chi esercita concorrenza sleale”.