Massimo Andalini, vice presidente nazionale di UnionAlimentari-Confapi, Unione nazionale della piccola e media industria alimentare e presidente del settore pasta dell’Associazione, si fa portavoce del malcontento dei produttori italiani di pasta: “Il prezzo della semola è in costante aumento e i molini forniscono la materia prima solo a breve termine. Nell’ultima settimana, in coincidenza con i primi raccolti, il prezzo d’acquisto della semola è aumentato del 35% rispetto alle quotazioni di maggio. Poche sono le scorte di magazzino disponibili e il problema, di carattere internazionale, sembra non avere una soluzione immediata. Il tutto si riverserà sul consumatore finale con un aumento del prezzo al consumo della pasta”. Il prezzo italiano della semola ha registrato nell’ultima settimana un rialzo medio di 90 euro/t e l’offerta della materia prima è diminuita in modo drastico. “Con le prime trebbiature del nuovo raccolto il prezzo è aumentato in modo esponenziale” “A ciò si aggiunge la mancanza di potere contrattuale da parte delle stesse imprese che possono sottoscrivere con i molini solo contratti di fornitura a cadenza giornaliera e a piccole partite”. “Di fronte ad una situazione così complessa - conclude Andalini - i produttori italiani di pasta espongono il loro malcontento ed UnionAlimentari lo sostiene. Sarà compito dell’Associazione farsi parte attiva del problema”.