L’assessorato regionale dell’Agricoltura della Regione autonoma della Sardegna autorizza gli operatori biologici zootecnici dell’isola all’utilizzo dei mangimi provenienti da agricoltura convenzionale a condizione che gli stessi non contengano Ogm e facendone preventiva comunicazione al proprio organismo di controllo e certificazione.

E’ quanto si legge nella determinazione numero 84 del 10 marzo scorso, a firma del responsabile del servizio Sostenibilità e qualità delle produzioni agricole e alimentari, Salvatorica Addis.

L’autorizzazione, in deroga alla vigente normativa sugli allevamenti bio, si applica dal 1 gennaio 2016 fino al 15 maggio 2016 ed è stata decisa a causa della siccità che ha colpito la Sardegna nello scorso autunno e che ha compromesso i raccolti.

La motivazione del provvedimento fa infatti riferimento ai “fenomeni di perdurante siccità verificatisi nel periodo novembre–dicembre 2015 che hanno interessato la Regione Sardegna e che non hanno consentito alle aziende biologiche zootecniche la ricostituzione delle scorte foraggere”.

Intanto, l’Agenzia regionale per l'ambiente di Sardegna – Dipartimento meteoclimatico – Servizio meteorologico, aveva diffuso una nota già il 27 gennaio scorso, contenente “l’analisi delle condizioni siccitose nel periodo ottobre–dicembre 2015 con lo scopo di evidenziare e quantificare le condizioni di siccità su tutto il territorio della Sardegna, determinata dalla generale scarsità di precipitazioni rispetto ai valori attesi – è scritto ancora nella motivazione del provvedimento.

Ha infine determinato la deroga concessa agli allevamenti biologici di poter utilizzare mangimistica non bio “la scarsa disponibilità di alimenti biologici nei mercati nazionali ed esteri, come confermato anche dagli Organismi di controllo operanti nel comparto biologico”.

Due le condizioni poste agli operatori biologici zootecnici della Regione Sardegna, autorizzati alla somministrazione di mangimi provenienti da agricoltura convenzionale: i mangimi non dovranno contenere Ogm e potranno essere somministrati solo dopo aver comunicato la necessità al proprio organismo di controllo e certificazione. L’autorizzazione in deroga è valida fino al 15 maggio “salvo prorogare o revocare la predetta deroga – è scritto nel provvedimento - al permanere o al mutare delle condizioni che l’hanno determinata”.