Le carni di animali morti di malattia, e già seppelliti dai servizi veterinari turchi, è finita non si sa per quanto tempo sulle tavole degli abitanti della città di Bursa, nella parte orientale della Turchia. A denunciarlo è oggi il diffuso quotidiano laico Radikal secondo cui gli uomini della gendarmeria (l'equivalente dei carabinieri) hanno arrestato 14 persone appartenenti a una banda che dissotterrava le carcasse degli animali morti per malattia e seppelliti nelle discariche riservate ai servizi veterinari cittadini e ne rivendeva le carni ai supermercati e alle fabbriche di cibi in scatola.
Gli arresti sono stati effettuati a Birsa, nei quartieri di Osmangazi e Mustafakemalpascià, e nel corso dell'operazione i gendarmi hanno sequestrato anche numerosi pezzi di 'sugiuk', una sorta di prosciutto tradizionale turco fatto con carne di mucca e che invece era stato confezionato con carne di cavallo e altri animali morti.
Sotto interrogatorio, gli arrestati hanno confessato di aver venduto persino carne di scimmia, proveniente probabilmente da un animale morto in un circo di passaggio. La sicurezza dei generi alimentari è un problema molto serio in Turchia dove muoiono ogni anno circa 300 persone per questo tipo di problemi. 
'In Turchia, quattro prodotti alimentari su 10 non sono confezionati secondo le norme igieniche', ha detto Samin Saner, presidente della Ggd, l'Associazione turca per la sicurezza alimentare.