La Latteria di Chiuro, la prima in Valtellina a confezionare latte fresco nel 1957 e oggi la prima in provincia ad aver ottenuto la certificazione da parte dell’ente accreditato Csqa sulla rintracciabilità del latte vaccino alimentare, ha raggiunto un altro importante traguardo. Con il fondamentale supporto del Sata (Servizio di assistenza tecnica agli allevamenti dell’Apa), la Latteria di Chiuro è in grado di ricostruire, fase per fase, tutta la storia del latte: dalla produzione, esclusivamente da allevamenti selezionati della provincia di Sondrio, fino alla distribuzione.
Ad illustrare le modalità principali attraverso le quali si estrinseca la tracciabilità di un prodotto è stato il tecnico Sata, Francesco Baroni, nell’ambito della conferenza stampa organizzata lo scorso 12 giugno nella sede della cooperativa di Chiuro.
'La rintracciabilità', ha spiegato Baroni, 'è la possibilità di ricostruire e di seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata a entrare a far parte di un alimento o di un mangime attraverso tutte la fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione'. Grazie al conseguimento della certificazione di filiera, la Latteria di Chiuro ha perseguito un duplice obiettivo: offrire un ulteriore valore aggiunto a prodotti già di alta qualità e ottenere una gestione aziendale sempre più all’avanguardia. Molteplici gli elementi che entrano a far parte del cammino verso la rintracciabilità, qualità e sicurezza del latte che il consumatore ha dimostrato di apprezzare sempre di più. Oltre all’identificazione degli animali con marche auricolari e passaporto, il controllo riguarda le forniture e i fornitori delle aziende nonché la somministrazione agli animali di un’alimentazione controllata ed equilibrata. E’ inoltre necessario supportare l’agricoltore nella realizzazione di produzioni nel rispetto delle buone pratiche agricole, assicurare una registrazione corretta dei trattamenti farmacologici e una identificazione degli animali sottoposti a trattamenti, nonché un monitoraggio costante dello stato di salute degli animali stessi.
Ma c’è un’altra curiosità che interessa la Latteria di Chiuro: dallo scorso 10 giugno è in distribuzione, in cartoncini da mezzo litro, latte fresco di capra raccolto dalla Latteria di Delebio esclusivamente da allevamenti della provincia di Sondrio e confezionato dalla cooperativa di Chiuro. Una novità assoluta, anche a livello regionale, che conferma la dinamicità della cooperativa che conta oltre 80 soci e che è nata, come accaduto per la maggior parte delle attuali latterie sociali, cinquant’anni fa in risposta alla necessità di dare una dimensione più imprenditoriale all’attività di molti piccoli allevatori.
'Nonostante in Italia', ha ricordato Paolo Leone, dell’Istituto di biologia agraria dell’Università di Milano, 'il consumo di latte di capra sia ancora marginale rispetto a quello vaccino, si sta però assistendo ad un incremento delle vendite e i consumatori cominciano ad apprezzare il prodotto non soltanto per le sue proprietà nutrizionali, ma anche per quelle organolettiche'. Adatto all’alimentazione dei bambini per la sua somiglianza al latte materno e di soggetti con problemi di intolleranze, il latte di capra ha registrato negli ultimi anni un aumento sensibile dei consumi anche grazie alle numerose ricerche scientifiche che hanno permesso di acquisire maggiori conoscenze sulle sue caratteristiche nutrizionali. Il latte proviene da allevamenti valtellinesi di capre delle razze Camosciata e Saanen e da razze autoctone quali Frisa e Orobica.
Per maggiori informazioni: Apa Sondrio – tel. 0342513900