Notizie non proprio buone dalla piazza di Milano dove questa settimana si registra il calo del prezzo dell'Asiago pressato a latte intero e del burro. L'Asiago cede 10 centesimi rispetto alla quotazione precedente portandosi a quota 4,68 €/kg (-2%). Non va bene nemmeno per il burro che scende a quota 1,75 €/kg, 10 centesimi in meno rispetto alla settimana scorsa. Il livello di prezzo raggiunto coincide con quello di marzo dell'anno scorso mentre rispetto ad aprile 2007, il prezzo risulta inferiore di quasi tre punti percentuali.
Il mercato internazionale si mostra molto più in fermento rispetto a quello nazionale. In Germania continua il calo del prezzo del burro che, rispetto alla settimana prima, cede il 2,8% collocandosi ad un livello di prezzo di 2,65 €/kg.
In lieve ripresa il latte scremato in polvere. In Olanda calano, invece, sia il burro sia il latte intero in polvere, entrambi perdono circa un punto percentuale rispetto alla quotazione precedente. Tra le altre variazioni evidenziamo il calo del prezzo del burro in Nuova Zelanda (-1,4%) mentre negli Usa si registra una crescita di 1,4 punti.
Per quanto riguarda le quotazioni delle materie prime per l'alimentazione animale non disponiamo di quelle dell'orzo e del mais sulle piazze nazionali. Sulle piazze europee, così come sui futures di Chicago, le quotazioni mostrano tutte il segno meno. In Europa calano intorno al 2% sia il mais a Bordeaux, sia la soia di provenienza americana a Rotterdam. A Chicago le quotazioni della soia scendono del 2,8% mentre il mais cede il 4% rispetto alla settimana precedente.
 
Prezzi settimanali di alcuni prodotti lattiero-caseari in Italia (€ per 100 kg):
 
Fonte: principali borse merci
 
Questa settimana osserviamo: importazioni di formaggi in Giappone nel marzo 2008
Complessivamente le importazioni segnano, rispetto a marzo 2007, un calo di poco più del 16%. I formaggi freschi diminuiscono di oltre venti percentuali e questa riduzione riguarda tutti i paesi dai
quali il Giappone importa. Significativa la riduzione delle importazioni dagli USA (-62,5%). Anche i due più grandi paesi che esportano formaggi freschi verso il Giappone segnano riduzioni di poco
inferiori al venti percento. Per quanto riguarda i formaggi grattugiati si evidenzia un aumento complessivo di quasi quaranta punti dovuto ad un forte incremento delle importazioni dagli USA (95,1%) e da una significativa riduzione di quelle danesi. Significativo anche l'azzeramento delle importazioni di formaggi fusi dalla Nuova Zelanda. Per quanto riguarda le altre tipologie di formaggi, evidenziamo la performance positiva dell'Australia (+9,6) importazioni dall'Italia nell'ordine di 17,8 punti percentuali.
 

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