La Giunta esecutiva ed il Comitato direttivo dell’Associazione Italiana Allevatori (AIA), riuniti a Roma mercoledì 14 e giovedì 15 marzo 2007 sotto la presidenza di Nino Andena, hanno preso in esame la grave situazione dell’allevamento da latte in Italia, uno dei comparti più importanti dell’agroalimentare nazionale che rischia il tracollo economico–finanziario con conseguenze pesantissime sui livelli produttivi, occupazionali e sulla bilancia commerciale del Paese. Lo scenario è avvilente: un litro di latte viene pagato alla stalla 0,32 centesimi di euro ma ne costa mediamente 0,40 al produttore e circa 1,30 al consumatore. I rincari dalla stalla alla tavola superano il 300%; per ogni 100 euro pagati dal consumatore finale soltanto 19 vanno all’allevatore, 33 all’industria di lavorazione e ben 48 alla distribuzione. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: negli ultimi dieci anni le stalle da latte in Italia si sono infatti più che dimezzate, passando da quasi 180 mila a meno di 50 mila unità e, nella sola Lombardia, da circa 15 mila a poco meno di 7 mila. Il blocco degli investimenti frena l’innovazione, indispensabile alla crescita delle capacità competitive del settore. A riguardo, Comitato direttiveo e Giunta esecutiva di AIA hanno espresso piena adesione e sostegno alla mobilitazione degli allevatori lombardi ed alle iniziative che le Confederazioni agricole (Coldiretti, Cia e Federlombarda) ritenessero opportuno intraprendere a tutela del latte italiano, dei prodotti lattiero-caseari e dei consumatori. Nel contempo chiedono un quadro di attendibilità su cui basare le scelte imprenditoriali per il futuro dell’allevamento nazionale, in condizioni di redditività accettabili. Andena, presidente di AIA e della Coldiretti lombarda, ha nuovamente ribadito come il mancato riconoscimento di una remunerazione adeguata agli allevatori italiani potrebbe ritorcersi sulle stesse imprese di trasformazione ma anche determinare gravissime ripercussioni sui cittadini consumatori che sarebbero privati di prodotti insostituibili sul piano della qualità e della sicurezza alimentare.